Giorgia Meloni è gia alle prese con la formazione della squadra di Governo. Si sta già muovendo ma con grande cautela anche perché non ha nessuna intenzione di ‘infrangere’ la prassi costituzionale. Sarà operativa, lo ha assicurato, solo un minuto dopo aver ricevuto l’incarico dal Presidente Mattarella.
Non è tattica, è sostanza. La leader di Fratelli d’Italia ha dato segnali chiari al Quirinale, sarà grande collaborazione, ed alle cancellerie estere. L’Italia è schierata con l’Europa sulla guerra in Ucraina.
La squadra
La Meloni immagina due vice premier che dovrebbero essere Matteo Salvini e Antonio Tajani. Per entrambi un ruolo più politico. Con Salvini sarà più complicato trovare una quadra, più semplice con Tajani. Per il leader di Forza Italia in campo le ipotesi Esteri e Viminale. Industriali e costruttori spingono, pero, per averlo allo Sviluppo Economico.
Nella squadra di Governo, per Forza Italia, ci saranno la Bernini e la Ronzulli che in tanti vedono, per le battaglie condotte, alla Istruzione o alla Sanita’. Per questa ultima qualcuno immagina anche la partita di Palazzo Madama, ha il profilo per presiedere il Senato dicono in Transatlantico.
Negli azzurri aperto il dibattito anche sulla presenza di un uomo del Sud, vera roccaforte del partito di Berlusconi. Dal gruppo dirigente campano o da quello calabrese uscirà un nome.
Nella Lega ci sarà spazio per Giorgetti, per la Buongiorno e per un nome che indicherà Luca Zaia. La Meloni, con la ‘lega governativa’, aprirà una linea di credito.
In Fratelli d’Italia certo un ruolo per Guido Crosetto, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio o alla Difesa. Complementare, in questo, con Edmondo Cirielli. Le due postazioni sono per loro.
Certo un ruolo per Lollobrigida e per Giovanni Donzelli. Scalpitano, ma con meno possibilità, la Santanche e la Rauti. Per Ester Mieli, invece, l’idea della delega alla editoria.
Su Nordio i dubbi della Meloni. La nomina al Ministero sarebbe uno schiaffo alla Magistratura ed allora la leader immagina un percorso diverso. Per Nordio la presidenza di una commissione parlamentare dove avviare l’iter per una riforma della Giustizia.
Per i Moderati, deludente il risultato, previsti due o tre posti da sottosegretario. Complicata la partita per Maurizio Lupi ai Trasporti.