Induzione indebita, corruzione, tentata concussione e altri reati contro la Pubblica Amministrazione. Sono ventitré gli indagati. Sono alcuni dei capi di accusa che hanno portato, tra gli altri, all’arresto del consigliere regionale della Basilicata Francesco Piro capogruppo di Fi e della sindaca di Lagonegro Maria Di Lascio, quest’ultima sottoposta agli arresti domiciliari. L’operazione è scattata questa mattina, dopo circa due anni di indagini della Procura della Repubblica di POTENZA, in particolare dal capo della Direzione distrettuale antimafia Francesco Curcio. I fatti contestati riguardano vari filoni investigativi, tra questi in evidenza il progetto di costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, per il quale sono previsti investimenti per circa 70 milioni di euro. Sotto la lente degli investigatori la gestione nel primo periodo della pandemia da Covid dei cosiddetti kit tampone.
Secondo gli inquirenti esponenti dell’amministrazione regionale accedevano ai test anticovid eludendo i presupposti richiesti all’epoca dalla normativa. Inoltre dalla Procura sono state emesse due misure coercitive di obbligo di dimora nei confronti di Francesco Cupparo assessore all’agricoltura e di Rocco Leone attuale consigliere regionale, all’epoca dei fatti assessore alla Sanità. Tra gli indagati, anche il presidente della Regione Vito Bardi, l’assessore alla Sanità Francesco Fanelli, l’assessore alle Infrastrutture e mobilità Donatella Merra, l’assessore alle attività produttive del comune di Lagonegro Gianni Mastroianni e il dirigente della Regione Antonio Ferrara. Dalle intercettazioni dei magistrati emergerebbero da parte del consigliere regionale Francesco Piro e di altri indagati, delle promesse di atti amministrativi (trasferimenti, promozioni, assunzioni, affidamenti di servizi pubblici in cambio di voti o di pacchetti di voti per l’ultima tornata elettorale delle politiche.
’Trema’ la Regione Basilicata. Indagato tra tanti il Presidente Bardi
