“Tagliarsi i capelli, per una donna, è sempre un trauma. O almeno, per me lo è sempre stato, complice forse una sciocca vanità”. Così Enrica Scielzo, prima fashion e beauty blogger transessuale al mondo, sui social.
Parole forti e chiare, accompagnate dal gesto.
“I capelli – dice lei che è sempre in prima fila per i diritti – sono sempre stati un mio vanto, simbolo di potere, seduzione, femminilità. Ad alcuni può sembrare sciocco o inutile, ma a me sembrava che tagliarmi una ciocca di capelli fosse un grande atto di coraggio. E così l’ho tagliata vigliaccamente piccola per non rovinarmi le chiome, per paura che sarei stata meno bella. Meno donna”.
“Ma poi – aggiunge – ho pensato a tutte le povere ragazze iraniane costrette a portare l’hijab per nascondere le loro chiome, che vengono massacrate di botte se una ciocca sfugge da sotto al velo. Ho pensato a tutte le donne che combattono contro il cancro, e che i loro capelli li vedono cadere uno ad uno fino a perderli completamente”.
Ha le idee chiare, come sempre e prosegue. “Non mi sembrano meno donne – sottolinea- solo perché non possono sfoggiare lunghi capelli lucenti, anzi: forse sono più donne, più forti, più coraggiose di noi, o sicuramente di me.
Io non sono nata biologicamente donna. Me lo sono dovuta conquistare con le unghie e con i denti. Ma se sono stata libera di scegliere, di diventare donna, di essere quella che sono è solo grazie a chi è venuto prima di me
Io non sono nata biologicamente donna. Me lo sono dovuta conquistare con le unghie e con i denti. Ma se sono stata libera di scegliere, di diventare donna, di essere quella che sono è solo grazie a chi è venuto prima di me. A chi ha sofferto, a chi è stato arrestato, picchiato, ucciso lottando per i suoi diritti, che oggi sono i miei”.
Voi donne iraniane siete un’ispirazione per noi. E spero che il vostro sacrificio non sia vano, ma aiuti chi verrà dopo di noi sarà libero. Libero di essere, libero di scegliere proprio come è successo a me
“Per questo spero che questo mio piccolo gesto di solidarietà – rilancia – si associ a milioni di altri gesti di tutte le altre donne del mondo, per infondere coraggio alle donne iraniane che stanno rischiando la loro vita e fargli capire che non sono sole. Che noi siamo con loro. Che le amiamo e stimiamo tantissimo. E che da loro, dal loro coraggio, abbiamo solo da imparare”.
“Voi siete un’ispirazione per noi. E spero che il vostro sacrificio non sia vano, ma aiuti chi verrà dopo di noi sarà libero. Libero di essere, libero di scegliere proprio come è successo a me.
Grazie per tutto quello che state facendo: state cambiando il mondo!”