di Anna Adamo
Classe 2000, Martina Lanzetta è una giovane scrittrice palermitana che ha scoperto la passione per la scrittura quando era poco più che una bambina.
Mai avrebbe immaginato, però, che un giorno questa passione sarebbe diventato il suo lavoro e soprattutto che l’ avrebbe portata, in così giovane età a scrivere ben tre libri.
“Questione di anime” è il suo primo libro cui seguono “Tempesta di pensieri” e “Pensa. Scrivi. Crea. (Corso di scrittura creativa)
Come nasce la tua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura nasce quando avevo dieci anni. Ricordo di un tema assegnato alla classe dalla maestra in cui avevamo la possibilità di conferire larga espressione alla nostra fantasia immaginando una scena che avesse come protagonista la famiglia. Io ci riuscii nel migliore dei modi possibili e lei rimase talmente tanto contenta che volle leggerlo a tutta la classe e mi disse che non riusciva quasi a credere lo avessi scritto io. Da quel giorno fu un crescendo e nel corso dell’anno ci furono assegnati altri compiti simili. Quando li svolgevo a casa credeva che qualcuno mi aiutasse,ma in realtà non era così, perché era evidente che poi in classe li scrivessi da sola.
Sempre nel corso dello stesso anno mi appassionai anche alla lettura. Il primo libro che ho letto è “Martino su Marte” lo acquistai proprio a scuola e da quel momento rimasi affascinata dai libri.
Ancora oggi amo leggere, infatti leggo anche due libri a settimana, grossi volumi. Leggo anche quando non ho tempo per farlo, perché è come se attraverso la lettura riuscissi a trovare il modo per rilassarmi e a trovare delle idee per scrivere.
Insieme alla scrittura è una delle cose più belle ed emozionanti che io faccia.
In “Questione di anime” e “Tempesta di pensieri” ricorrente è il tema dell’amore. Perché? Cosa è per te l’amore?
“Questione di anime” è un racconto lungo. Prima di studiare come si compone un romanzo, credevo che lo fosse, ma in realtà non è così.
Scrivere “Questione di anime” prima di studiare tutto questo mi ha permesso di capire che grande errore abbia commesso, perché è vero che per uno scrittore sono importanti la passione ed il talento, ma è altrettanto vero che non bastino e bisogna, perciò, studiare.
In “Questione di anime” si parla di due protagonisti dello stesso sesso, ciò, però, non si comprende all’inizio del libro, ma solo alla fine.
Ho voluto intitolarlo “Questione di anime”, perché secondo me l’amore è qualcosa che riguarda le anime. Se due anime si amano e vogliono stare insieme, è questo l’ amore.
“Tempesta di pensieri”, invece, è una raccolta di poesie in versi liberi che ho iniziato a scrivere quando avevo sedici – diciassette anni, perché in quel momento mi sono resa conto che avevo bisogno di sfogarmi e non ero come i ragazzi della mia età che si sfogavano, ad esempio, attraverso lo sport. Io avevo bisogno di tirar fuori tutto quello che avevo dentro la mia testa. Annotavo sempre qualsiasi cosa pensassi, poi un giorno mi sono accorta di aver raccolto un bel po’ di pensieri e ho deciso di pubblicarli. Successivamente ho pubblicato anche “Pensa. Scrivi. Crea.” che è un corso di scrittura creativa, perché avendo fatto io l’errore di scrivere prima un libro e poi imparare le tecniche di scrittura, volevo offrire agli altri la possibilità di fare un corso di scrittura leggendo questo volumetto in cui ho racchiuso tutto ciò che ho imparato da tutti i corsi che ho fatto.
Per quanto riguarda l’ amore, nonostante sia molto giovane, credo che quest’ultimo sia l’unica forza che riesce a muovere me stessa e la mia vita. È il punto centrale, per me. Ho sempre da donare amore, sono veramente piena di questo sentimento. Non mi riferisco solo all’amore verso il partner, ma all’ amore universale.
È cambiato il tuo modo di scrivere tra un libro e l’altro? Come e perché?
Assolutamente si, è cambiato perché ho iniziato a seguire dei corsi di scrittura creativa, a far caso alle parole, a sottolineare determinate espressioni in modo da renderle mie.
Tutto questo ha, naturalmente, determinato dei miglioramenti, infatti se confronto i libri che ho scritto in precedenza con quello che uscirà a breve, noto proprio un innalzamento dello stile.
Qual è il messaggio che, attraverso i tuoi libri, vuoi lanciare?
Con “Questione di anime” voglio far capire che l’amore è qualcosa che riguarda il mondo stesso, un sentimento che si può estendere a tutto e a tutti. Mentre con “Tempesta di pensieri” vorrei far capire che è importante dare sfogo a tutto ciò che c’è nella testa di ognuno di noi, che non bisogna aver timore di mettere per iscritto ciò che si prova, semplicemente perché facendo ciò ci si sente diversi dagli altri.
Se, come nel mio caso, si è una persona sensibile e si sente il bisogno di esprimere questa sensibilità, è giusto lo si faccia. Io in “Tempesta di pensieri” l’ ho fatto e si evince chiaramente.
Cosa ti senti di dire alle persone che, come te, vogliono dedicarsi alla scrittura?
A chiunque voglia dedicarsi alla scrittura consiglio di farlo senza pensarci troppo, senza timori. Nel momento in cui si avverte questa esigenza è necessario cominciare subito a studiare, leggere, ma soprattutto esercitarsi scrivendo ogni giorno, anche dieci minuti o mezz’ora al giorno vanno bene.
Un’ altra cosa molto importante è non arrendersi mai. Non pensare mai di essere scarsi o di valere meno di zero. Non è affatto così. Ognuno di noi ha il proprio modo di scrivere ed esprimersi che ci rappresenta in pieno.