“L’autonomia differenziata deve essere tra temi dell’agenda politica del Pd e “peraltro e’ sempre stato un tema del centrosinistra”. Lo dice al Corriere della Sera Piero Fassino. L’ex sindaco di Torino ed ex segretario dem sottolinea “che e’ prevista dalla Costituzione al titolo V che abbiamo introdotto nel 2001”. Una autonomia “realizzata sulla base di una legge che garantisca l’unita’ nazionale non significa ne’ separatismo ne’ indipendenza”.
Dai presidenti delle Regioni in questi anni “sono venute proposte ragionevoli che consentono di riconoscere le differenze regionali senza mettere in discussione l’idea del paese”, quindi non ritiene “sia una buona scelta eludere il tema evocando il rischio di penalizzare il Sud. Evitiamo contrapposizioni strumentali. L’autonomia differenziata puo’ essere applicata in ogni regione non solo a quelle del Nord”. Fassino ammette che “c’e’ una questione meridionale irrisolta e resta un’assoluta priorita’”, ma “e’ altrettanto vero che esiste anche una questione settentrionale, naturalmente con profilo e carattere del tutto diversi, ma non meno importanti”. I due terzi del prelievo fiscale sono attinti dai redditi del Nord e le partite Iva sono in quell’area del paese, e c’e’ anche una concentrazione di cittadini stranieri del 20%, rispetto alla media nazionale 7/8% e inoltre la semplificazione burocratica e’ per il Nord “un tema sentito in modo piu’ acuto”.
“Esiste una specificità’ del Nord e non possiamo illuderla. A breve poi in Lombardia ma anche in Friuli e Treviso a breve si andra’ alle urne e noi abbiamo un’idea dell’autonomia diversa da quella di Zaia” conclude.