di Luca Mazzeo
In un momento storico come questo divenire genitori è sempre più difficile ma essere in grado di svolgere il medesimo ruolo è ancor più complicato e complesso. La maggior parte delle coppie manifestano stati emotivi alternati.
Inizialmente si lasciano trascinare dall’euforia per poi cadere in un profondo stato di preoccupazione.
Da assistente sociale ho avuto modo di constatare, in prima persona, che l’aspetto dominante su cui ci si focalizza costantemente è la speranza che il neonato nasca Normodotato (senza nessuna malformazione).
Basti pensare che ad oggi più del 60% delle famiglie si sono sgretolate a causa delle diversità riscontrate prima o dopo il parto. Ciò accade per una molteplicità di fattori come: carenza di conoscenza del tema, mancanza di dinamicità affettivo- relazionale e una vera e propria assenza di predisposizione alla genitorialità.
Mentre il 20% sfoga il proprio dolore assumendo sostanze stupefacenti per condurre la propria psiche ad una negazione forzata della realtà(comunemente chiamato Meccanismo Di Negazione, ove ci si poggia per nascondere la non accettazione della prole in difficoltà).
In ultima analisi si evidenziano, per la percentuale residua, fenomeni allarmanti, ovvero atteggiamenti oltraggiosi da parte o del singolo genitore( in particolare la componente che incide negativamente è quella paterna)o da ambo i lati(componente materna e paterna attuano comportamenti lesivi, che provocano malessere psicofisico al figlio disagiato).
Tutto questo è inaccettabile perché ogni creatura merita di vivere la propria fanciullezza in maniera spensierata e gioiosa e non conta la “normalità” o la “diversità” ma la vita. Riflettiamo