“È un grande onore essere stata eletta presidente della Commissione Affari esteri e difesa del Senato, un impegno per il quale ho dato fin dall’avvio della legislatura la mia piena disponibilità, per proseguire il lavoro cui ero stata chiamata in condizioni eccezionali nei mesi scorsi e avviare una Commissione oggi profondamente arricchita nella sua valenza grazie all’accorpamento con il comparto della Difesa”. Così Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e neo presidente della Commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama. L’accorpamento con la difesa è, a suo parere, il frutto di una scelta “razionale e necessaria a garantire funzionalità ed efficacia operativa ai lavori parlamentari dopo la riduzione del numero dei componenti, che fa della Commissione Affari esteri e difesa del Senato un crocevia delle grandi scelte strategiche che il Paese sarà chiamato a compiere e confermare, con chiarezza e senza tentennamenti di sorta, sul piano internazionale nel corso dei prossimi mesi e dei prossimi anni. Sento quindi forte il peso della responsabilità nell’assumere le redini di un organismo strategico nel quadro delle dinamiche globali, in una fase storica segnata dai venti della destabilizzazione che soffiano da molteplici versanti e che stanno rimodulando radicalmente l’approccio al contesto internazionale”. Un tempo storico che per Craxi “necessita di analisi approfondite e capacità di comprensione, di risposte chiare e determinate, di disponibilità al confronto e, al contempo, di un surplus di diplomazia, anche e soprattutto a livello parlamentare, nella indefettibile chiarezza delle posizioni e del quadro di riferimento delle alleanze strategiche e valoriali dell’Italia. In primis, quel legame atlantico necessario, che va incessantemente coltivato e rinnovato, declinato, come nella nostra storia, in funzione della pace, della stabilità e della sicurezza, nel rispetto dei popoli, delle Nazioni e del diritto internazionale”. “Pochi mesi or sono – ha proseguito – assumendo l’incarico di presidente dell’allora Commissione esteri, dissi che un atlantismo della ragione che non ammette deroghe ma non accetta subalternità, e un ruolo da protagonisti nel contesto del Mediterraneo allargato, avrebbero dovuto rappresentare le direttrici di marcia del nostro cammino internazionale, unitamente ad una postura europea dritta, degna di un Paese fondatore, che intende rimettere in moto i processi politici e democratici dell’Unione. Torno a ribadire tutto ciò, convinta che questa posizione, questi obiettivi, non possano lasciare spazio a tentennamenti o ad equivoci di sorta, anche e soprattutto per quanto concerne il conflitto in Ucraina, e rappresentino il bagaglio necessario non di una maggioranza ma dell’intero sistema politico”. “Ringrazio pertanto tutti colleghi per questo attestato di fiducia, assicurando loro che assolverò il mio mandato istituzionale con equilibrio, con spirito di unità e condivisione; in particolare, un ringraziamento al presidente Silvio Berlusconi, al mio partito, Forza Italia, e all’intero centrodestra di governo, che sul mio nome hanno da subito trovato le ragioni di una convergenza di cui sono onorata. Infine, ma non in ultimo, rivolgo un pensiero di gratitudine al nostro personale diplomatico e ai nostri militari, impegnati, ciascuno nel proprio ambito, a garantire la proiezione internazionale del Paese e ad offrire un contributo fondamentale al ristabilimento delle condizioni di sicurezza sui fronti più caldi e difficili del globo” ha concluso.