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19 Dicembre 2024

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La Commissione sul femminicidio? È inutile


La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato all’unanimità il testo unificato di istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta bicamerale sul Femminicidio, l’iniziativa promossa dalla senatrice del Pd Valeria Valente. È il Parlamento che cede alla demagogia. Ancora una volta.

Servono a poco o a nulla iniziative di questo genere. Il tema è drammatico ma affrontarlo in una Commissione ad hoc non rappresenta un valore aggiunto. Per le discussioni su questa emergenza, chi la sottovaluta è idiota, per fortuna si registra un sensato e qualificato dibattito nella opinione pubblica grazie alla azione meritoria di tante Associazioni.

Deputati e senatori dovrebbero fare altro.

Per le discussioni su questa emergenza, chi la sottovaluta è idiota, per fortuna si registra un sensato e qualificato dibattito nella opinione pubblica grazie alla azione meritoria di tante Associazioni

Il Parlamento ha tutti gli strumenti per analizzare i casi e, soprattutto, tutti gli strumenti per intervenire legislativamente. 

Proporre idee così, al netto della buona fede dei singoli, solo perché sarebbe considerato blasfemo ragionare o discutere circa la utilità, è esercizio utile a pochi (a chi la propone e presiede), è alimentare la demagogia. 

Proporre idee così, solo perché sarebbe considerato blasfemo ragionare o discutere circa la utilità, è esercizio utile a pochi, è alimentare la demagogia

Perché non farla allora, una Commissione, sulle morti bianche, troppi muoiono sui luoghi di lavoro, perché non farla sui minori maltrattati o uccisi. Perché non farla sugli anziani che subiscono violenza nelle case di cura?

Agitare temi così delicati per la logica del consenso e non per la ricerca di soluzioni concrete è una offesa alla politica, è una offesa alle donne. 

Le Commissioni speciali o di inchiesta hanno un senso se intervengo su temi poco noti, dei quali non si discute a sufficienza, sui quali accendere un riflettore perché poco attento il mondo del giornalismo o delle forze dell’ordine. Hanno un senso quando l’opinione pubblica è distratta o quando lo sono le Procure. 

Sul femminicidio serve ragionare sulla prevenzione, sulle pene. Serve discutere delle attività di sensibilizzazione per i più giovani e su quelle di sostegno per chi denuncia. I parlamentari hanno, già, modo per farlo. 

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