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17 Novembre 2024

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Il calcio scozzese vieta i colpi di testa in prossimità delle partite ufficiali

Stop ai colpi di testa in prossimità delle partite ufficiali: il calcio scozzese ha deciso di vietare le deviazioni volanti negli allenamenti che precedono (o seguono) gli incontri professionistici. La nuova norma, che prevede anche il consiglio ai club di limitare al minimo le esercitazioni in tal senso, è stata introdotta dopo che uno studio, condotto dall’università di Glasgow, ha evidenziato come i calciatori professionisti siano tre volte e mezzo più esposti al rischio di sviluppare patologie letali al cervello. Secondo gli esperti – scrive oggi la BBC – esiste un collegamento diretto di causa-effetto tra i colpi di testa, e dunque i ripetuti microtraumi subiti dal cranio, e l’insorgere di malattie quale la demenza senile. Il via-libera finale è arrivato dopo l’approvazione di 50 club professionistici, maschili e femminili, e un ampio sondaggio, condotto dalla stessa federazione, per misurare l’impatto della nuova norma anti-colpi di testa sulle sessioni di allenamento. Non è il primo provvedimento adottato dalla Federcalcio scozzese per la tutela degli atleti: nel recente passato sono stati vietati anche i colpi di testa negli allenamento (ma non in partita) dei calciatori di età inferiore ai 12 anni. La Scozia inoltre è stata la prima nazione al mondo ad aver previsto una serie di linee guida sanitarie per ogni sport. “Mentre la ricerca continua ad avanzare, già fin d’ora sappiamo che esistono degli effetti sul cervello, con invalidità della memoria che possono durare 24/48 ore dopo una serie di colpi di testa. E sappiamo anche che possiamo trovare proteine del cervello nel sangue per qualche tempo in seguito a questo tipo di microimpatti”, ha spiegato il professor John MacLean, per oltre 20 anni medico della Federcalcio scozzese.

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