Carlo Bonomi, il presidente di Confindustria, in al “Corriere della Sera” si sofferma sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): “Ci siamo un po’ smarriti. Nello spirito iniziale il Pnrr doveva imprimere una spinta aggiuntiva a nuovi investimenti. Noi invece l’abbiamo soprattutto volto a finanziare opere gia’ previste, perche’ ci difetta capacita’ di progettare e realizzare progetti nuovi in pochi anni”. “Il Pnrr – spiega – doveva nascere e attuarsi sulla base di un partenariato tra pubblico e privato, ma se n’e’ visto poco: e’ quasi tutto nella sfera del pubblico. Infine il Pnrr doveva risolvere i colli di bottiglia amministrativi e ordinamentali che il Paese soffre da decenni. Ma le riforme non si stanno facendo, questa e’ la realta’”. Bonomi ricorda che “il primo bando per la piu’ grande opera, la diga foranea di Genova, e’ andato deserto per la questione dei costi. Al secondo una ditta ha vinto e l’altra concorrente ha fatto subito ricorso al tribunale amministrativo regionale. Dunque, tutto fermo. Abbiamo tanti progetti ma mi chiedo se abbiamo abbastanza imprese invogliate a eseguirli. Abbiamo molti miliardi per gli investimenti e cio’ doveva servire a rivedere e riallocare la spesa pubblica, ma non lo si fa”. II governo punta il dito sui presunti ritardi di chi lo ha preceduto: “Ci sono delle criticita’, e’ innegabile. Ma dobbiamo lavorare tutti insieme per fare bene e in fretta. Se l’idea e’ di demandare molta gestione ai comuni, il piu’ di essi non sono tecnicamente in grado”, ha concluso Bonomi.