“C’è molto da discutere su questo orientamento che sembra emergere a Bruxelles circa il riconoscimento dei figli di genitori dello stesso sesso”. Così il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI).
“Intanto – dice – non possono essere figli di genitori dello stesso sesso per un’evidente situazione fisica e biologica. E poi una scelta di questo tipo incoraggerebbe la pratica dell’utero in affitto, spingendo quindi sempre più persone con cinismo a sfruttare il corpo delle donne, spesso di Paesi terzi, che condizionate dalla povertà, arrivano al punto di vendere il proprio corpo ed i propri figli. Questo orientamento che emergerebbe a livello europeo sarà tutto da discutere e certamente il Parlamento e il Governo italiano avranno da dire la loro. L’Europa si occupi della tutela dei propri popoli e non diventi paladina dell’utero in affitto e dello sfruttamento del corpo delle donne”.
“Chi sostiene idee di questo genere segue strade sbagliate, sulle quali troverà una forte e convinta opposizione in difesa della famiglia, della vita e delle donne, che non devono essere costrette per miseria a vendere i propri figli” conclude.