di Anna Adamo
“Qual è la data di scadenza di un mandato di un Consiglio dell’ Ordine eletto nel gennaio 2020 – premesso che il precedente Consiglio eletto a giugno 2019 – è decaduto per dimissioni ed è stato commissariato dal settembre 2019 al gennaio 2020”.
Questa richiesta ben precisa fu avanzata circa un mese fa dal COA di Pesaro al CNF, in merito alla quale quest’ultimo si pronunciò dicendo che comunque il mandato del consiglio eletto nel gennaio 2020, in sostituzione di quello decaduto, sarebbe restato in carica fino al 31/12/2022, data di scadenza del quadriennio.
Il colpo fu più duro di quanto si possa immaginare per i membri della maggioranza del COA di Nola, che essendo stato protagonista di una situazione simile, avrebbe dovuto prendere atto della decisione e indire nuove elezioni senza pensarci due volte.
Le sollecitazioni
Nonostante le sollecitazioni dei consiglieri di minoranza, però, così non è stato, perché il Presidente in un primo momento decise di rimandare il tutto a poco prima di Natale e poi nell’adunanza del consiglio del giorno 6/12/2022 ha deciso che non si andrà al voto.
Nonostante tale scelta fosse più che prevedibile, l’indignazione tra i membri della minoranza e gli ex membri non è affatto poca, come si evince da quanto dichiarato da un avvocato del foro nolano.
“Spiace – dice – che si sia deciso di non andare al voto, soprattutto perché con questa decisione hanno smentito il parere rilasciato da un organo prestigioso del CNF”.
Ebbene si, ora e’ più difficile immaginare un futuro per il COA di Nola, ma per l’avvocato non vi sono dubbi che tengano.
“Credo – infatti sostiene – che una parte del COA si rivolgerà al Tar. La questione è già stata presa in esame per capire se è materia del Tar o del CNF.”
Non lo si può negare, il COA di Nola si ritrova ancora una volta a fare i conti con l’incertezza, per l’avvocato si sarebbe dovuto andare al voto, non esiste decisione più giusta, in funzione dell’articolo 28 della 247/2012 che recita così: “Nel momento in cui ci sono le dimissioni di un consiglio si proceda alle elezioni in sostituzione”, ossia si arriva alla fine del quadriennio tenendo Fede all’allineamento secondo il quale tutti i consigli dell’ordine d’Italia devono scadere nello stesso momento.
La cosa più strana è, mentre Nola che esprime anche il Presidente Nazionale disattende l’orientamento del CNF, altri dieci ordini che si trovano nelle stesse condizioni vanno al voto (Latina, Agrigento, Novara, Savona…)
“Data la situazione – conclude l’ avvocato – una riflessione non può non essere fatta, perché il COA di Nola disattendendo quello che potremmo definire una direttiva del CNF non sarà certamente apprezzato dagli altri COA nazionali.