E’ un vero e proprio pellegrinaggio quello a piazza Shahid Alikhani, nella città iraniana di Isfahan, dove è stata installata una pedana per le esecuzioni in pubblico. Il timore dei tifosi di Amir Nasr-Azadani, star del CALCIO iraniano, è che sia proprio lui a essere impiccato nelle prossime ore nella pubblica piazza. Accusato, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Irna, di coinvolgimento nell’uccisione di tre agenti della sicurezza iraniana, tra cui due membri delle milizie paramilitari Basij, durante le proteste a Isfahan lo scorso 16 novembre. Secondo i media statali iraniani, il procuratore capo di Isfahan, Asadullah Jafari, ha spiegato che Nasr-Azadani è stato accusato di Baghi, ovvero di rivolta contro le autorità. Un’accusa che, secondo il codice penale iraniano, prevede la pena di morte. Il tribunale ha affermato di aver ottenuto “video e documentazione sufficiente a dimostrare che Nasr-Azadani fa parte di un gruppo armato” e ha detto che il calciatore aveva confessato i suoi crimini, come riporta l’Irna. Secondo testimonianze raccolte dalla Cnn, il 26enne potrebbe essere presto impiccato in piazza nonostante, nelle ultime settimane, si siano succedute informazioni circa una sua prossima liberazione. Sono almeno 43 le persone nel braccio della morte in Iran in relazione alle proteste esplose nel Paese a metà settembre dopo la morte di Mahsa Amini, deceduta a 22 anni dopo essere stata arrestata dalla cosiddetta polizia morale di Teheran con l’accusa di non aver indossato correttamente il velo islamico, l’hijab.