“In una latitanza così lunga certamente le connivenze di determinati ambito sociali sono state utili. Ovviamente Messina Denaro ha goduto di un appoggio molto ampio, non solo di certa borghesia”. Così il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia al Corriere della Sera. “Quello dei favoreggiatori è un capitolo ancora tutto da scrivere, ma mi faccio delle domande. Come è possibile che uno dei più pericolosi ricercati italiani si sia fatto operare e per mesi si sia sottoposto a visite in una delle cliniche più note della città senza che, fino al nostro intervento, nessuno si sia accorto di nulla? Qualcuno sapeva e lo ha coperto? Vogliamo una risposta a queste domande. La vogliono i cittadini”.