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17 Novembre 2024

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Il capo dei Ros: “Chi parla di trattativa su Messina Denaro offende chi lavora”

“Chi pensa a trattative segrete o addirittura a una consegna concordata umilia gli investigatori e i magistrati che per anni hanno lavorato giorno e notte per catturare Matteo Messina Denaro”. Lo dice il generale dei carabinieri Pasquale Angelosanto, comandante del Ros, parlandoal Corriere della Sera degli ultimi mesi dell’indagine. Per Angelosanto “non è un caso se il procuratore Maurizio De Lucia ha parlato di ‘borghesia mafiosa’. La rete che lo ha protetto è molto stretta”. La pista giusta è stata imboccata “qualche mese fa. Grazie a indagini e intercettazioni sapevamo di quali patologie soffriva Messina Denaro e abbiamo fatto partire le verifiche. Ci eravamo insospettiti perché in determinati momenti i suoi familiari avevano comportamenti anomali. All’improvviso annullavano impegni già presi, spegnevano i telefoni, diventavano irrintracciabili e dunque abbiamo pensato che questo potesse accadere in occasione di interventi chirurgici o comunque di cure mediche particolari. A quel punto ci siamo concentrati sui database sanitari e siamo andati su obiettivi mirati”. Quando è scattata l’operazione “ero al comando della Legione in attesa della telefonata. Dall’avvio dell’operazione alla cattura sono trascorsi novanta minuti, i più lunghi della mia vita”. Ora “è finita la ricerca. La vera indagine comincia adesso e la sua abitazione-covo già individuata è soltanto l’inizio del nuovo lavoro che stiamo già facendo” conclude.

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