“Le recenti disposizioni in materia adeguamento dei prezzi nei contratti pubblici di servizi e forniture continuano ad escludere le procedure di revisione prezzi e di rinegoziazione contrattuale, resesi necessarie a seguito delle gravi criticità di approvvigionamento e dei forti aumenti dei prezzi delle materie prime”. Così in una nota il Vice segretario Nazionale del Nuovo PSI Michele Simone.
“Vista la drammatica situazione che stiamo vivendo, è indispensabile – dice- mantenere il principio secondo cui, ove il forte aumento dei prezzi dei vettori energetici o delle materie prime o addirittura la loro indisponibilità, abbia causato o possa causare problemi nell’esecuzione del contratto, ciò venga riconosciuto come oggetto di un obbligo di adeguamento e revisione dei prezzi previsti nelle clausole del contratto.
I veri aumenti sono stati riscontrati nei prezzi delle materie prime e delle utenze che hanno avuto un incremento di oltre 20%”.
“Non è più procrastinabile – prosegue – la previsione, per tutti i contratti di servizi e forniture in corso di esecuzione applicare meccanismi revisionali in grado di adeguare efficacemente i prezzi contrattuali ai mutamenti repentini del mercato, anche al fine di scongiurare il blocco di importanti segmenti del mercato degli appalti pubblici, che impatterebbe negativamente anche sulla riuscita del PNRR”.
“Si propone di ancorare la revisione dell’andamento dei prezzi agli indici ISTAT FOI esistenti che rilevino l’anomalo incremento dei prezzi di alcune materie prime e dei vettori energetici verificatasi nel corso degli ultimi due anni e qualora siano più aggiornati gli indici revisionati indicati dalle deliberazioni ANAC” conclude Simone.