Marco Sarracino, neo parlamentare e segretario uscente del Pd a Napoli, ha l’istinto suicida.
In una conversazione con ‘Il Mattino’, sollecitato dall’ottimo Adolfo Pappalardo, lancia l’idea di un laboratorio in Campania: l’alleanza Pd e Movimeto Cinque Stelle.
La stessa, insomma, che ha fatto disastri al Governo, la stessa che ha mandato il centrosinistra a casa.
Non serve dare una occhiata alla politica internazionale, basterebbe parlarle di Giustizia e Lavoro, per capire che l’idea è perdente. Dannosa. È lontana da un progetto moderno e riformista.
Il parlamentare, poi, completa il disastro sulla ipotesi del Terzo Mandato in Regione. “È tema che non mi appassiona” dice l’eletto con le liste bloccate che, neanche per un attimo, pensa di utilizzare (almeno per circostanza) l’espressione “decidono gli elettori”. Per carità.
Per l’esponente Pd il Governo De Luca non merita un giudizio di merito. È la fotografia di una classe dirigente senza spina dorsale. Autoreferenziale.
Ma c’è poco da aspettarsi da un gruppo dirigente che antepone il progetto personale alla sfida più grande del partito, il posizionamento tattico rispetto alla sfida dei tempi. Perché c’è tutto questo, e non altro, nella idea di immaginare Elly Schlein alla guida del più grande partito della sinistra italiana.
Tutto torna.