E’il miracolo della vita. In Siria. Una neonata estratta viva dalle macerie, ancora attaccata al cordone della mamma che invece non ce l’ha fatta, e portata via di corsa dai soccorritori. E’ l’immagine del ‘miracolo’ che in queste ore, diffusa sul web, commuove il mondo, fotografando il contrasto tra la vita e la distruzione. “Sicuramente è un miracolo. Ma i neonati hanno enormi risorse, grandi capacità di sopravvivenza. Abbiamo poche informazioni su questa bimba, ma sicuramente il fatto di essere rimasta attaccata alla placenta le ha consentito di sopravvivere in condizioni estreme”, dice all’Adnkronos Salute Luigi Orfeo, presidente della Società italiana di neonatologia (Sin), che commenta la bella notizia che arriva dall’inferno del terremoto.
La piccola, spiega Orfeo, “proprio perché rimasta fino all’ultimo legata alla placenta, potrebbe farcela. Sembrerebbe trattarsi di una neonata a termine, che chiaramente ha molte più probabilità di sopravvivere. E’ sicuramente molto commovente poter vedere la nascita in un paesaggio dove la morte è protagonista. E’ un’immagine forte di speranza”. Ma i neonati “hanno una forza e una voglia di sopravvivere eccezionale – sottolinea lo specialista – Lo vediamo ogni giorno anche noi con i bambini nati prematuri. Abbiamo bimbi che nascono di poche centinaia di grammi e che riescono, nonostante tutto, a sopravvivere contro qualsiasi aspettativa e qualsiasi indicazione fisiologica perché non sarebbero pronti alla vita al di fuori dell’utero. Ma ce la fanno. E anche in questo caso penso che vincerà la voglia di vivere”