Il disegno di legge del governo sull’autonomia e’ solo “uno spot per le regionali”, una “bandierina elettorale”, per Mariastella Gelmini. L’ex ministra, attualmente portavoce e vicesegretaria di Azione, alla “Stampa” boccia il lavoro del ministro Roberto Calderoli e sul presidenzialismo avverte: “Meglio il premierato, lasciamo in pace il Quirinale. E la Costituzione non si cambia con interventi ‘spot’, ci vuole una bicamerale”. Il premier Meloni dice che non e’ vero che l’autonomia differenziata ‘toglie ad alcuni per dare ad altri’. Gelmini ha seguito il dossier da ministro fino a pochi mesi fa: “L’autonomia differenziata e’ prevista in Costituzione, peraltro introdotta nel 2001 da un governo di centrosinistra, ma non e’ mai stata attuata. Per me il tema non e’ se si debba fare o no. Per noi va fatta, il problema e’ come la si fa. Noi pensiamo che debba essere fatta bene, evitando di spaccare il Paese e di aumentare burocrazia e inefficienze”. E il ddl del governo non e’ fatto bene: “Per farla bene ci sono due presupposti: le materie che si possono assegnare e i cosiddetti Lep, i livelli essenziali di prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale. Noi riteniamo che la nuova bozza Calderoli sia insufficiente perche’ e’ confusa e pasticciata. Innanzitutto perche’ non chiarisce sufficientemente le modalita’ di finanziamento dei Lep, anche se rispetto alle prime bozze ci sono state vistose marce indietro”. “E poi – continua l’ex ministra – perche’ anche sulle materie francamente non c’e’ chiarezza. Risulta una bandierina elettorale. Approvare in fretta e furia un ddl in consiglio dei ministri – alla vigilia del voto in Lombardia – e’ solo uno spot per le regionali”.