“Tutti parliamo di diseguaglianze, transizione ecologica, necessità di riconoscere nuovi diritti. Dell’urgenza di costruire politiche di intervento pubblico che riequilibrino gli shock che si stanno determinando con le crisi di questi anni. Ma se queste analisi non hanno conseguenti strumenti restano fini a sé stesse. Nella proposta di Elly Schlein, invece, si traggono conseguenze con la necessaria radicalità. Ma non solo: credo che possa essere anche un segnale esterno di leadership in grado di bloccare quella che è una Opa ostile, l’aggressione che oggettivamente il Pd sta subendo: soprattutto in un’area contesa tra noi e i Cinque stelle”. Lo dice, virando a sinistra, a Repubblica Genova l’ex ministro del Lavoro del Pd Andrea Orlando. “Ho sentito parole di fuoco sul gruppo dirigente uscente ma non eravamo tutti d’accordo a non fare l’alleanza con i Cinque Stelle, e non tutti eravamo convinti che l’agenda Draghi ci avrebbe salvato in campagna elettorale. Questo – prosegue – non distinguere non consente di fare tesoro delle sconfitte che ci sono state. Si dice semplicemente: cambiamo. Ma senza spiegare che cosa e come”. E sul reddito di cittadinanza Orlando conclude: “Non si può continuare a dire va bene ma va cambiato: insistiamo a dirlo perché abbiamo un complesso di colpa. Avremmo dovuto farlo noi. Non solo perché serve ai poveri ma perché è il più grande intervento sul mercato del lavoro che si sia realizzato”
Orlando vira a sinistra: “Piu’ radicalita’ ed il reddito dobbiamo farlo noi”
