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15 Novembre 2024

Chi siamo

Berlusconi non parla a caso ed è l’unico che costruisce la soluzione diplomatica 

Chi pensa che il Cavaliere parli a caso si sbaglia. 

La sua ultima uscita sull’Ucraina è un segnale alla comunità internazionale. 

Chi la derubrica come vicenda interna alla maggioranza, o peggio come sfogo estemporaneo, è fuori pista.

Silvio Berlusconi sottolinea, età ed autorevolezza lo consentono, quello che molti pensano ma non possono dire: la guerra sta durando troppo e Zelensky deve cambiare qualcosa.

Berlusconi non ha mai citato Putin, suo vecchio amico, non ha preso le sue difese o messo in dubbio le ragioni antiche dell’alleanza atlantica. 

Ha, opportunamente, aperto una riflessione su alcuni errori del Presidente ucraino e sottolineato che senza scossoni e continuando con l’invio delle armi la guerra finirà mai.

Serve una grande azione diplomatica per porre fine alle ostilità e perché questa sia efficace è necessario parlare alle due forze in campo, è necessario che si riconoscano le ragioni e gli errori degli uni e degli altri. 

Nello scacchiere internazionale, in un Europa appiattita, l’unico che lo fa è Silvio Berlusconi. 

È più utile promuovere riflessioni così, agitare idee, sollecitare le coscienze, rispetto all’invio di mitra, Kalashnikov, bombe intelligenti e carri armati. 

Spiace che, in Italia, qualcuno non lo capisca. 

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