“Il risultato delle elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio è “deludente e ci aspettavamo di fare meglio” ma nessuno può dire cosa sarebbe successo se avessimo fatto scelte diverse, noi rivendichiamo la nostra coerenza”. Lo dice a La Stampa il senatore ed ex ministro del M5s Stefano Patuanelli.
“In politica i voti non si sommano, contano i progetti. Ha vinto nettamente il centrodestra, sfruttando la breve distanza dalle elezioni politiche e confermando la tendenza nazionale – spiega -. Poi, però, credo che tutti dovremmo analizzare il perché il 60% dei cittadini lombardi e laziali non sia andato a votare”. Il M5s è consapevole “di essere in ritardo nel percorso di coordinamento sui territori e che bisogna accelerare per darci una struttura operativa”. Per Patuanelli, “non bisogna dare un valore nazionale a queste elezioni regionali. Molte volte è stata preannunciata una flessione del Movimento, che poi non c’è stata: a livello nazionale è più che vivo. Dobbiamo strutturarci nei territori, un percorso che richiede tempo, ma credo che nel medio-lungo periodo possiamo diventare la forza trainante del fronte progressista”. Nel rapporto con il Partito Democratico “oggi non cambia nulla, Letta ha finito il suo mandato, le sue dichiarazioni non contano. Il rapporto con il Pd avrà un’evoluzione dopo l’elezione del nuovo segretario, in base all’approccio che mostrerà nei nostri confronti”. Se “alcuni leader politici mettessero da parte il proprio ego – sottolinea – e ragionassero su come approcciare in un’ottica di coalizione, partendo dai programmi, forse eviteremmo di far vincere il centrodestra per i prossimi 30 anni”.
