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15 Novembre 2024

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I rischi di recessione al Sud

L’inflazione non ha lo stesso peso in tutta Italia, nel 2022 i prezzi sono aumentati del 9,9% nel mezzogiorno e dell’8,3% al centro nord

Dopo lo shock della pandemia, il ‘rimbalzo’ del 2021 ha interessato tutte le aree del Paese e il Mezzogiorno ha partecipato alla ripresa. Ma il nuovo cigno nero della guerra ha allontanato l’economia nazionale dal sentiero di recupero territorialmente coeso che aveva intrapreso. Le ripercussioni dello shock inflazionistico sono state asimmetriche: lo scorso novembre la SVIMEZ ha stimato una crescita media dei prezzi al consumo, nel 2022, del +8,3% nel Centro-Nord e del +9,9% nel Mezzogiorno, prevedendo anche, per il biennio 2023-24, un rientro più graduale dell’inflazione nelle regioni meridionali. Gli effetti di freno all’economia dovrebbero scaricarsi su consumi e investimenti nell’anno in corso, traducendosi in un sensibile rallentamento della crescita nel Centro-Nord (+0,8 il Pil); per la SVIMEZ, invece, il 2023 rischia di essere il primo anno di recessione per il Mezzogiorno dopo un decennio (-0,4%). In uno scenario di generale miglioramento della congiuntura internazionale, e ipotizzando un avanzamento ordinato del Pnrr, il 2024 dovrebbe essere un anno di ripresa, ma con un differenziale di crescita del Pil sfavorevole al Sud di 0,8 punti.

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