di Vanni Vignes
“Ci devi credere” canta da sempre la Sud Siberiano, eppure in queste settimane c’è una parte di città che pare abbia mollato la presa, sembra essersi fatta assalire e vincere dallo sconforto. Poco importerebbe a dire il vero, se ci trovassimo a 10 o più anni fa. Ma da quando i social sono diventati parte integrante se non determinante della nostra vita (non per tutti ovviamente), anche una piccola minoranza rischia di fare più rumore di quanto vorrebbe. Le critiche, le congetture, le fantasie, le analisi tecnico/tattiche sono diventate il pane quotidiano di chi, probabilmente, non si rende nemmeno conto dei danni che può arrecare. Sarebbe opportuno, in questo preciso momento storico, mettere da parte tutto, da parte di tutti, per tornare ad essere quel muro granitico che, nella storia della nostra Salernitana ha sempre saputo essere il porto sicuro in cui attraccare, quando fuori c’era tempesta. “La Salernitana è dei salernitani”, lo ricordate? E’ arrivato dunque il momento di proteggerla, di aiutarla, di accompagnarla verso la salvezza. Dal punto di vista tecnico già la partita di Domenica ci ha fornito interessanti elementi di discussione. La squadra messa in campo da Paulo Sousa, al netto di alcune scelte probabilmente non felicissime, soprattutto in mediana, ha immediatamente dato l’impressione di volere cambiare registro, sia tattico che a livello di intensità. Purtroppo la bacchetta magica non la possiede nessun allenatore ed è quindi fisiologica, e va dunque accettata senza fare drammi, la necessità di un po’ di tempo per lavorare laddove il portoghese ha immediatamente riconosciuto le lacune principali. Possesso e giro palla, attacco alto in fase di riconquista del pallone. Sono questi i principi su cui si sta lavorando in questi giorni, in modo da riuscire a trasformare una squadra che appariva fragile ed indifesa in una compagine in grado di far valere le qualità che possiede nel proprio organico. Perchè è questo l’errore più grosso che sta commettendo la nostra città:la Salernitana non è “scarsa” come alcuni sostengono. Questa Salernitana ha qualità, possiede calciatori giovani ma forti e calciatori più grandi ma assolutamente di livello. Tutti però vanno però messi nelle migliori condizioni per rendere al meglio, in base alle caratteristiche tecniche e fisiche di ciascuno. Paulo Sousa di questo ne è convinto, tanto da accettare con entusiasmo una panchina che per molti sembrava pericolosa e fin da subito pericolante. Io credo sia il caso di dargli un po’ di fiducia.