“È, per ovvi motivi, il conflitto più social di tutti i tempi” dice il direttore de ‘Il Pezzo Impertinente’, Gaetano Amatruda commentando i dati di una indagine di Arcadia, la società di Domenico Giordano.
“Il Presidente ucraino – sottolinea Amatruda- ha avuto una grande crescita sui social ma il trend si è fermato. Un po’ per l’assuefazione al conflitto ed un po’ perché suscita meno entusiasmo”.
Lo studio Arcadia
“Agli inizi di febbraio del 2022, l’account del presidente Zelensky poteva contare – scrive Giordano nella sua analisi social analizzando Twitter- su un fandom che aveva numeri alquanto ordinari, seppur i venti di crisi stavano già alimentandone la crescita. Infatti, al 1° gennaio i follower erano 352 mila, mentre il mese successivo siamo a quota 402 mila e alla vigilia dell’invasione, il 23 febbraio, l’account ne contava già 520 mila. Il vero balzo in avanti si realizza ovviamente nei primi giorni del conflitto.
Il 25 febbraio i follower crescono di 1 milione, toccando quota 1.511.977. A fine mese, il muro dei 4 milioni è abbattuto senza difficoltà, con 4.146.831 al 28 febbraio. Il 7 marzo, invece, si supera la quota dei 5 milioni di follower, con 5.080.200 e dopo due mesi dall’inizio dell’invasione russa, il 24 aprile, il fandom segna 6.087.856 follower”.
Per Giordano: “Dopo il grande shock iniziale, che ha determinato i picchi di reaction e nuovi follower nelle prime quattro settimane, già dalla fine di marzo l’opinione pubblica occidentale inizia a seguire l’andamento del conflitto con minor partecipazione emotiva. È come ci fossimo abituati in tempi brevissimi alla ordinarietà della guerra, dove persino il racconto visivo delle morti e delle distruzioni fa parte di una narrazione patinata”.
“L’assuefazione alla guerra – sottolinea – è palesata da alcuni dati. Innanzi, tutto dalla crescita dei follower che ritorna su livelli del tutto normali già da aprile. In solo due settimane, dal 24 febbraio al 7 marzo 2022, il fandom Twitter cresce di oltre 5,5 milioni, mentre poi impiega esattamente otto mesi, dal 24 aprile al 25 dicembre 2022, per tagliare il traguardo dei 7 milioni, per la precisione 7.050.034”.
“Come per Twitter – rilancia Giordano – anche l’account Instagram cresce in modo abnorme nelle prime settimane dell’invasione. Agli inizi di febbraio dell’anno scorso, il presidente Zelensky poteva contare su un fandom di 9.284.998, mentre. Il giorno dopo l’invasione, c’è il primo incremento milionario, con i follower che 25 febbraio toccano quota 10.869.941
A fine mese, l’asticella sale a 13 milioni, con 13.359.798 e il 17 marzo, invece, cade il muro dei 16 milioni di follower, con 16.069.959, un numero che da allora in avanti e per tutti i mesi successivi crescerà in modo rallentato fino alla soglia dei 17 milioni di follower, raggiunta a maggio del 2022. Il conteggio delle reaction raccolte dall’account Instagram di Zelensky sale a pieno titolo sul banco dei testimoni per suffragare la tesi che il racconto immersivo della guerra dalla guerra diventa centrale nel livellamento dell’attenzione digitale, dopo lo shock iniziale. Le reaction passano così da 46 milioni nella prima settimana a 43 milioni nella seconda, per poi scendere a 21 milioni nella quarta e quinta settimana dall’inizio dell’invasione”.
“Ciò che abbiamo visto con Twitter si replica su Instagram. La capacità di coinvolgimento delle pubblicazioni cala drasticamente – prosegue – dopo solo qualche settimana dall’invasione: si parte con il 59%, si passe al 43%, poi al 28% e a fine marzo si tocca quota 18% per poi chiudere con una media annua dell’11% di engagement”.
“C’è un ulteriore indicatore da prendere in considerazione in questa radiografia dell’attenzione digitale calamitata dalla cronaca social fatta dai protagonisti del conflitto. Riguarda il numero di video e quello delle visualizzazioni ottenute dai contenuti pubblicati da Volodymyr Zelensky sull’account Facebook. È d’uopo una precisazione – spiega Giordano – questa volta la ricerca è stata fatta manualmente in quanto il presidente ucraino non ha una pagina, bensì un profilo, quindi il dato è stato recuperato direttamente dalla sezione video”.