di Angelo Giubileo
Da circa trent’anni, con la fine della Prima Repubblica, la politica italiana vive una sorta di loop, termine informatico che indica una successione reiterata di istruzioni o informazioni finalizzate al mantenimento di uno scopo pre-fissato.
E tuttavia, l’esito di questi trent’anni ha dimostrato essenzialmente l’incapacità politica di un sistema, che ha prodotto una sempre minore partecipazione dei cittadini e nel contempo ha bloccato ogni processo di riforme, in contesti europeo e globale mutati, non più rinviabili.
In tutta evidenza, nel corso dei trent’anni più recenti, sinistra e destra si sono dimostrati solo dei contenitori, che non hanno favorito la partecipazione dei cittadini alla vita politica della nazione determinando la mancanza del consenso, necessario, per le riforme, necessarie.
Al fine di garantire questo processo virtuoso, in definitiva occorrerebbe dare forza e sostegno a un nuovo progetto politico inclusivo, liberale e riformista, che prenda le mosse dai cittadini e alimenti con sempre maggiore forza il consenso e l’azione del popolo sovrano.