La scultura che raffigura Diego Armando Maradona realizzata dall’artista campano Domenico Sepe potrebbe essere collocata alla ‘Bombonera’ di Buenos Aires, il tempio del Boca Juniors, una delle squadre del campione argentino. Ad annunciarlo è stato lo stesso artista nel corso di una conferenza stampa convocata oggi dopo che nei giorni scorsi il Comune di Napoli ha reso noto di non poter accettare quel dono dal valore troppo oneroso per essere acquisito senza passare per una gara, come ipotizza anche una inchiesta aperta dalla procura. “La statua – ha detto oggi Sepe – se non resterà in un luogo iconico di Napoli, come mio desiderio, probabilmente potrebbe andare alla Bombonera: sono in trattativa con il Boca Juniors”. Precisando che “qualunque ricavato possa trarre da questa vicenda andrà in beneficenza, preferibilmente a un ospedale pediatrico”. L’incontro con la stampa è stato convocato a seguito della decisione del Comune di Napoli di restituire la scultura donata da Sepe in occasione del primo anniversario della scomparsa del Pibe de Oro. Decisione sancita da una delibera di Giunta in virtù del valore eccessivo dell’opera e di un’inchiesta della magistratura relativa all’iter che nel 2019 portò alla composizione della commissione comunale, all’epoca dell’amministrazione de Magistris, che avrebbe dovuto scegliere il progetto per la realizzazione della statua dedicata a Maradona. La Procura di Napoli indaga sulla presenza tra i membri della commissione di un capo ultrà e sulle presunte pressioni per entrare a farne parte. Un’inchiesta in cui non rientra ad alcun titolo l’artista Domenico Sepe. Ad essere interessato alla scultura – a quanto riferito da Sepe – non è solo il Boca ma anche alcune amministrazioni locali della provincia di Napoli tra cui il Comune di Casalnuovo ”che vorrebbe acquistarla”, e quelli di Portici, Gragnano e Afragola. Rispetto ai rapporto con il Comune di Napoli, Sepe ha riferito di avere chiesto un incontro con il sindaco Manfredi ma ha detto “di non essere mai stato accolto per un confronto”. “Ritengo che davanti a delle criticità – spiega – ci si debba incontrare per capire quali siano le problematiche ed eventualmente provare a trovare delle soluzioni. E per questo lo avevo invitato qui insieme al presidente del Calcio Napoli. Mi sento profondamente ferito da questa vicenda e il primo sentimento – ha proseguito – è stato di tenere la statua per me e la mia famiglia perché Napoli l’ha rifiutata, ma poi ho pensato che i napoletani mi amano al contrario delle istituzioni”. Per quanto riguarda il tema del valore economico della scultura tra le motivazioni della restituzione, Sepe ha evidenziato: “Il costo reale è di 1.800 euro che è il prezzo del bronzo utilizzato, se poi parliamo di stime che riguardano il valore dell’opera non riguardano il contratto di donazione, mentre mi ferisce il riferimento alla possibilità che io ne tragga vantaggi d’immagine rispetto ad altri artisti perché la mia scultura quando è arrivata davanti allo stadio Maradona era già nota nel mondo e inoltre era l’unica opera proposta all’Amministrazione”.