Stefania De Martino è avvocato salernitano, attivista da sempre. Una combattente per i diritti. Con lei l’analisi dell’8Marzo profuma di libertà ed ha una proiezione nel futuro
L’8 Marzo…che idea hai? Ha senso, credi sia inutile?
Mi sono formata in un “covo” femminista. E per noi l’8 marzo era un gran giorno da celebrare, quindi non rinnego il covo e nemmeno il giorno 8. E’ la festa dei diritti acquisiti. Il ricordo che il passato può diventare presente…sempre. La consapevolezza che la parità di genere è un concetto concreto. Non un sofismo
Estendere la sfera dei diritti, a chi diritti non ne ha, è sempre una impresa complicata. Perché l’Italia cosi indietro?
Perché l’Italia non è la Spagna e neanche la Norvegia, perché tutto gira intorno al consenso elettorale che spesso fa fare un passo indietro ai diritti piuttosto che un passo avanti.
Perché c è una parte di società conservatrice che crede ancora che le donne stanno bene nel ruolo domestico, che il genitore uno e il genitore due minano le loro quattro certezze. In Parlamento abbiamo, negli scanni, una età media che fa sorridere l’Europa intera…diciamo che la legge 40, la legge riguardante la fecondazione assistita è indietro di 20 anni, rispetto alle esigenze attuali
Ti seguiamo fra mille impegni. Che progetti hai in cantiere?
Per l’Europa sono già vecchia per i progetti. Per Fortuna viviamo in Italia ed allora mi piacerebbe operare nella mia città e mettere a disposizione della mia comunità la mia esperienza trentennale, di avvocata e di attivista in tal senso.
Sono pronta anche ad intervenire su di un altro segmento della violenza di genere e cioè l’uomo maltrattato, non l ho mai preso in considerazione per ovvi motivi. Credo di essere pronta!