Il sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon, a “Libero” spiega la nuova riforma delle pensioni: “Andiamo incontro a una riorganizzazione definitiva del comparto. L’obiettivo e’ garantire ai giovani la pensione e consentire a chi ha 41 anni di contributi di ritirarsi con un assegno dignitoso”. Quindi altro che quota 102, si potra’ andare in pensione a sessant’anni: “Non e’ facile avere 41 anni di contributi versati, dai 19 ai 60, senza interruzioni. Chi dice questo non conosce il mondo del lavoro”. Per quel che riguarda l’entita’ degli assegni: “I 41 anni di contributi sono appunto funzionali a garantire un assegno soddisfacente. E poi va rinforzato il secondo pilastro, quello della previdenza integrativa, con sgravi e premialita’”. Il lavoro sara’ il tema di maggior scontro con la sinistra: “Me lo auguro, significa che finalmente la sinistra avra’ deciso di fare opposizione su cose serie e che interessano gli italiani. L’opposizione forte fa bene al governo. Noi vogliamo confrontarci su temi veri, invece qui siamo fermi alle accuse di collateralita’ con il fascismo o di disumanita’ verso gli immigrati”, ha concluso Durigon.