Nonostante il calo dei prezzi energetici, il governo si prepara a garantire un sostegno a famiglie e imprese anche oltre il 31 marzo, data di scadenza degli sconti previsti dall’ultima legge di bilancio.
Proprio grazie alla discesa drastica del prezzo del gas basteranno 5 miliardi di euro rispetto al maxi stanziamento di oltre 20 miliardi previsto nell’ultima manovra. Il decreto per calmierare le tariffe nel secondo trimestre dell’anno è atteso sul tavolo del Consiglio dei ministri martedì 28 e, come spiegato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, confermerà gran parte delle misure già in vigore, introducendo però anche qualche novità.
Per il gas, nel periodo aprile-giugno, l’Iva continuerà ad essere ridotta al 5%, così come continueranno ad essere azzerati gli oneri di sistema. Per l’elettricità invece gli oneri saranno ripristinati, ma con una serie di sconti e benefici che il Mef sta mettendo ancora a punto nei dettagli e che garantiranno comunque un calo. Allo stesso tempo, senza costi aggiuntivi per lo Stato, verrà rinnovato il bonus sociale in versione potenziata, esteso cioè alle famiglie con un Isee fino a 15.000 euro, in modo da coinvolgere – come è stato finora – una platea di 4,5 milioni di nuclei. I crediti di imposta per le imprese continueranno ad esistere, ma rimodulati in base all’andamento del gas.
La vera novità arriverà però dal primo ottobre, in coincidenza con l’inizio della prossima stagione fredda e non più, come ipotizzato in un primo momento, a partire da luglio. Nel quarto trimestre dunque verrà introdotto un nuovo bonus ‘termico’, destinato a tutte le famiglie senza limiti di reddito. Una sorta di compensazione che scatterà quando il prezzo del gas supererà una certa soglia e che dovrebbe incentivare, stando alle prime indicazioni, eventuali risparmi, cercando però un equilibrio per evitare di disincentivare l’elettrico su cui invece si è puntato con forza negli ultimi anni. Il costo rientrerà nei 5 miliardi di finanziamento e per questo la nascita del nuovo strumento sarà prevista già nel decreto della prossima settimana.
Le misure del governo contro il caro energia
Come previsto dal “Piano nazionale di contenimento dei consumi di Gas naturale”, (testo integrale-link pdf) l’ex ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, aveva firmato un decreto con i nuovi limiti temporali di funzionamento degli impianti di riscaldamento a gas naturale, con la riduzione anche di un grado della temperatura degli ambienti riscaldati per la prossima stagione invernale. Le misure previste dovrebbero generare un risparmio di circa 2,7 miliardi di metri cubi di gas.
Un’altra misura messa in campo per arginare i rincari energetici è il Bonus sociale luce e gas. Si tratta di una riduzione delle spese sulle bollette di elettricità e gas naturale per i cittadini più svantaggiati con Isee fino a 15mila euro. L’agevolazione è stata estesa anche al quarto trimestre 2022 e sarà gestita da Arera.
Confcommercio sul caro energia
Anche se i prezzi del gas stanno diminuendo, i rincari energetici rimangono l’emergenza più urgente da affrontare. Alla luce di questa situazione, le principali richieste di Confcommercio al nuovo Governo sul tema del caro energia sono quindi tre:
una proroga al passaggio al mercato libero dell’energia;
sostegni immediati per le imprese più colpite dalla crisi energetica;
un incontro immediato con le istituzioni per avviare, insieme alle parti sociali, un piano strutturale in accordo con l’Europa.
Confcommercio è da sempre impegnata nel nel sostegno delle imprese del terziario, commercio, del turismo, dei servizi e del trasporto. Per questo la Confederazione è scesa in campo con una nuova campagna social dal titolo “#SOSbollette – Non spegneteci”, per richiamare l’attenzione del governo a rafforzare misure e interventi urgenti a sostegno delle attività del terziario. Sullo stesso argomento leggi anche tutti i commenti, le posizioni e le richieste delle Federazioni aderenti al sistema Confcommercio.