È finito in carcere il presunto autore dell’attentato al consolato onorario di Grecia a NAPOLI, messo a segno il 4 marzo 2021 davanti alla sede consolare di corso Vittorio Emanuele. Si tratta di un giovane che, per gli agenti della polizia di Stato, appartiene alla galassia anarco-insurrezionalista partenopea: l’uomo è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della procura di NAPOLI. A condurre le indagini il personale della Digos che ha ricostruito la dinamica dei fatti. Il 4 marzo 2021 l’indagato, insieme a un complice, piazzò un ordigno di fabbricazione illegale composto da un artificio pirotecnico (denominato Rambo), assemblato mediante carta gommata a una bomboletta spray di deodorante, nei pressi della sede consolare. Per la procura l’uomo avrebbe agito con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico: l’obiettivo era quello di “destabilizzare le istituzioni della Grecia” e costringere le stesse a modificare decisioni attinenti al trattamento carcerario di soggetti condannati per delitti in materia di terrorismo. In quel periodo, infatti, era stata promossa una campagna anarchica di solidarietà internazionale nei confronti di Dimitris Koufondinas, ex membro del gruppo terroristico greco “17 novembre”, detenuto in sciopero della fame. L’indagato avrebbe agito – con un complice, non compiutamente identificato – indossando indumenti neri e una mascherina a copertura del naso e della bocca. L’abbigliamento è stato sequestrato nel corso di una perquisizione domiciliare avvenuta il 26 maggio 2022. Individuato anche lo smartphone utilizzato dall’indagato e materiale informatico risultato particolarmente significativo per ricostruire la sua attività di auto addestramento. In sede di indagini è emerso, infatti, che il giovane usava internet e i social network per reperire informazioni circa la preparazione e l’uso di materiale esplosivo, armi, sostanze chimiche e batteriologiche nocive o pericolose e altre tecniche per compiere atti di violenza o di sabotaggio di servizi pubblici essenziali.