“Che le parole di La Russa su Via Rasella arrivino da un rappresentante delle istituzioni è ancora più grave. Dovrebbe dimettersi”. Lo dice a La Repubblica Edith Bruck, scrittrice sopravvissuta alla Shoah. Per le affermazioni del presidente del Senato “non parlerei di minimizzazioni ma di mistificazioni. Menzogne. La Russa mente sapendo di mentire. Le sue non sono esternazioni casuali. Sono pensate, volute. È orgoglioso delle sue convinzioni” e “lancia una sfida, cosciente di rimanere impunito, di farla franca” spiega. “Il suo ruolo gli vieterebbe di dire certe cose e lui con arroganza lo fa – osserva -.Non mi stupisce, in Italia si organizzano manifestazioni fasciste, si esibiscono busti di Mussolini, croci uncinate. Della Costituzione sembra non importi nulla. La Germania ha fatto più seriamente i conti con il proprio passato, qui ci stiamo allineando a Ungheria, Polonia, Romania. Una nuvola nera avanza in Europa”. Le parole di la Russa “sono incompatibili con i valori costituzionali. Non solo cancellano la verità ma rappresentano un danno”. “Un danno per il futuro, per l’Italia e per i giovani che poco sanno e dovrebbero sapere”. Quando Giorgia Meloni “ha ricordato le vittime delle Fosse Ardeatine definendole genericamente “italiani” bisognava protestare. Conosciamo la storia. Ma nei telegiornali Rai si è glissato sulla notizia. Le sembra possibile? Alle Fosse Ardeatine sono stati uccisi 335 antifascisti, tra i quali 75 ebrei. I nostri politici dovrebbero spiegare che cosa è successo e invece mentono – sottolinea -. La loro è malafede. Sanno benissimo quello che dicono, ne sono coscienti. E questo rende il loro atteggiamento ancora più colpevole”.