di Luigi Mazzella
Secondo fonti statunitensi (sedicenti bene informate), Jack Teixeira, il giovane riservista ventunenne della divisione di intelligence dell’Aeronautica del Massachussetts, facendo conoscere i file riservati (top secret) del Dipartimento della Difesa Statunitense, relativi allo stato disastroso delle forze militari ucraine e all’incapacità, loro e della stessa Nato a fronteggiare gli eventi bellici, avrebbe mirato a colpire Joe Biden facendolo ritenere incapace, allo stato, di svolgere il suo ruolo presidenziale, perché del tutto inadatto a portare avanti la guerra in Ucraina: in altre parole, sarebbe stato una “pedina”degli stessi Servizi segreti utilizzata per lanciare un “segnale” diretto a convincere l’attuale Presidente a non ricandidarsi.
L’episodio, se ritenuto verosimile, si aggiungerebbe al divieto posto dal Pentagono a Donald Trump, Presidente in carica degli Stati Uniti, di ritirare le truppe americane inviate per la guerra nell’Afghanistan, al successivo processo al medesimo dinnanzi a un organo di giustizia per un me-too che a molti è apparso semplicemente ridicolo ma che è stato senza dubbio utilizzato per tentare di impedirgli di presentarsi alle presidenziali del 2024 e dimostrerebbe in maniera ancora una volta incontrovertibile che nella “democrazia” che l’Occidente pretende di dovere esportare nel mondo (per giunta con la forza delle armi) il vero, autentico potere è passato dagli eletti dal popolo a spie, segugi, militari e giudici che per il demos sono niente altro che degli sconosciuti burocrati.
In più: si tratta di anonimi (per il grande pubblico) cui è consentito di fare la bella vita, di vivere nel lusso consentito dalla frequenza dei grandi alberghi e dall’uso di auto prestigiose e che spesso, per perseguire meglio i loro personali obiettivi passano da un campo all’altro, tradendo il vecchio datore di lavoro per uno nuovo che li ricopre di denaro in cambio di informazioni preziose. E’ a questo punto che essi escono anche dall’anonimato e le loro sembianze appaiono sulla stampa e in televisione: Daniel Ellsberg, Aldrich Ames, Edward Snowden, Monica Witt e altri.
Tali operazioni sono negate, per forza di cose, ai Presidenti che beneficiano del suffragio popolare cui si richiedono fedeltà alla Costituzione, comprese le norme che lo consegnano nelle mani del Deep State.
La conseguenza è drammatica per chi non intende bendarsi gli occhi.
Ormai l’Occidente è rappresentato, nella sostanza, da aggregazioni umane formate da spie dell’intelligence e da trucidi generali delle forze armate che attraverso, l’uso politico della giustizia affidato ad altrettanto oscuri magistrati decidono, da veri “pupari” di collaudata esperienza, quali siano gli uomini politici “burattini” che debbano entrare in scena, in che modo siano tenuti a recitare la loro parte e, soprattutto, per quanto tempo possano rimanervi.
Naturalmente, per “Occidente” si deve intendere per fattori geografici e storici, non solo quello che potremmo definre “atlantista ed europeista” ma anche la Russia che ha la stessa cultura formata dalle origini giudaico-cristane e dallo sviluppo dell’idealismo tedesco prima nella versione social-comunista (ai tempi di Lenin e Stalin) e poi in quella nazi-fascista dei battaglioni Wagner (ai tempi di Putin).
Non a caso, infatti, gli americani definiscono il Presidente della Russia, un ostaggio nelle mani del KGB che avrebbe il vero potere su di lui (che pur ne era stato il capo) e conseguentemente sul governo e sul popolo russi.
Se la sorte della democrazia in tutta la parte Occidentale del Pianeta non fosse un fatto di estrema drammaticità, a proposito delle reciproche accuse tra Americani e Russi si potrebbero ricordare, per sorriderne, due dei più diffusi proverbi italiani di origini antiche: “Il bue dice cornuto all’asino” e “Da quale pulpito viene la predica”.