“Discutere di leadership del Terzo Polo è l’ultima cosa da fare. Darebbe il colpo di grazia a quel polo che dobbiamo continuare a perseguire”, ma “probabilmente abbiamo sbagliato l’obiettivo fin dall’inizio: puntare sul partito unico ci ha privato dell’ energia necessaria per imboccare l’unica strada percorribile”. Così a Repubblica la presidente di Azione, Mara Carfagna. “La via è – dice – costruire una coalizione delle forze di centro, riformiste, europeiste e liberali, che si alleano fra loro senza rinunciare ai propri simboli, ai propri leader, alle proprie identità”.
Rispetto alle motivazioni che hanno fatto saltare l’accordo, “le personalità contano, ma non credo sia dipeso da quello. Credo che Calenda si sia limitato a prendere atto dell’ impossibilità di procedere sulla strada del partito unico. Il coro degli ultras di Iv contro di lui è stato ingiusto, ingeneroso e anche politicamente insensato. Sarebbe stato meglio avere l’onestà di ammettere che il tentativo era fallito, senza cadere negli insulti”. L’idea di ripartire da una coalizione di centro è aperta anche a Iv?: “Dipende da quello che decide di fare Italia viva. Se si fanno sentire le voci ragionevoli, le persone interessate alla costruzione di un progetto politico, certo che sì. Se invece dovesse prevalere l’anima più concentrata sulla tattica e sulle manovre parlamentari, mi pare assai complicato. Ogni discorso sulle alleanze a livello nazionale è prematuro – conclude – la politica italiana è in totale trasformazione e le elezioni sono lontanissime. Il mio sogno resta comunque l’autosufficienza”.