“Più che i sondaggi, guardo la realtà e vedo una destra che viene meno a ogni promessa fatta. Basti pensare al taglio delle tasse, rimasto solo sulla carta, agli sbarchi dei migranti, che si moltiplicano, all’incapacità di contare di più in Europa su ogni dossier rilevante. La destra ha saputo unirsi e mascherare le proprie divisioni in campagna elettorale, ma alla prova di governo il bluff non regge più. Parlare alla pancia della gente può far prendere voti, ma poi non permette di ottenere risultati. Che si parli di pensioni, accise sulla benzina o profughi, sta accadendo il contrario di quanto avevano sbandierato. Prima o poi la paghi”. Così Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, si esprime sulle prospettive del Governo Meloni, a “The Post Internazionale – Tpi” (diretto da Giulio Gambino).
Bonaccini definirebbe ancora Meloni “capace” gli chiedono? “Il giudizio su Meloni lo hanno dato gli elettori alle urne: ma certo, se dici che chi ti ha appena battuto è un’incapace…. Dal primo giorno di insediamento – risponde – ho chiesto al Governo e alla presidente Meloni di convocare un tavolo con le parti sociali, Regioni ed Enti locali per affrontare il tema dell’aumento di prezzi e materie prime, che mette a rischio l’avvio dei cantieri; così come pongo da tempo il problema del personale e del rafforzamento necessario nella Pubblica Amministrazione, a partire dai Comuni, per realizzare il più grande piano di investimenti pubblici nella storia dell’Italia repubblicana. Il centrodestra ha cavalcato i problemi prospettando soluzioni demagogiche. Ha anche detto di essere pronti a governare, che la festa era finita: credo proprio che nessun italiano abbia ragioni per festeggiare”.