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23 Dicembre 2024

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Invito al self-nudging, il libro di Viale ed il commento di Panebianco

di Luigi Mazzella

In un lungo articolo pubblicato sul “Corriere della Sera” del 19 aprile 2023, Angelo Panebianco, le cui idee ho spesso contrastato nelle mie note, ha meritoriamente presentato, illustrato e commentato un saggio di Riccardo Viale, ordinario di scienze comportamentali e di economia cognitiva presso la Bicocca di Milano, che va nella direzione della mia critica all’irrazionalismo da cui, a mio parere, è permeata la cultura occidentale e quindi italiana.

Il libro dal titolo accattivante “Nudging” è stato pubblicato dal Massachusetts Institute of Technology Press, il mitico MIT e illustra ed esalta il valore di una “spinta gentile” (nudge) di cui gli esseri umani avrebbero bisogno per abbandonare le scelte irrazionali e dominate dai pregiudizi, suggerite dalla parte per così dire “cattiva” del nostro cervello.

L’obiettivo,, per l’autore del volume, è di rendere possibili scelte “razionali” in contrasto con gli automatismi mentali, le illusioni e le distorsioni cognitive che quotidianamente invece, condizionano il comportamento umano. 

Da ciò che riporta Panebianco, lo scienziato si riferirebbe all’essere umano tout court e non soltanto all’uomo occidentale, da me spesso preso ad esempio e citato come vero “campione di irrazionalità”; e ciò per essere volto a “credere” in fideismi e fanatismi ideologici anziché a “pensare” per trovare soluzioni pratiche “libere e incondizionate” ai problemi che la vita pone.

In verità, ciò mi sembra coerente con il suo impegno che è di natura neuroscientifica e fondato su sperimentazioni cliniche sulla massa cerebrale, mentre il mio intento è prettamente politico e riguarda i nocivi effetti politici sulla nostra vita quotidiana dell’italica (e occidentale) irrazionalità.

Conseguentemente, sono d’accordo con il professor Viale quando circoscrive nettamente la portata dell’invito che pur rivolge ai governanti di dare, essi, il “nudge” (la spinta gentile) ai cittadini in direzione della razionalità. E ciò, per una serie di considerazioni che sono presenti nel suo stesso scritto.

In primis, perchè in una cultura avvolgente e pressoché totalizzante, com’è quella occidentale, imperniata saldamente sul fideismo religioso e sul fanatismo politico (quello dell’idealismo tedesco nelle due contrapposte versioni del filo-fascismo e del filo-socialcomunismo), i decisori politici sono anch’essi, come tutti i cittadini, individui con razionalità limitata e vittime, come sono, di pregiudizi di varia natura e di visioni distorte della realtà (le “utopie” soprattutto).

In secondo luogo, perché c’è il rischio della manipolazione sofisticata in direzione “maligna”, perseguita persino in buona fede, che è certamente maggiore di quella “benevola”; e ciò, in forza del motto latino “nemo plus dat quam ipse habet”

Allora, per evitare, il rischio di essere irrazionali dando voto e consenso elettorale, per errori cognitivi, a chi è più irrazionale di noi per le sue visioni utopiche e false della realtà non v’è che da far ricorso al “self nudging”, leggendo molto nella direzione giusta, filosoficamente volta alla razionalità, e conversando soprattutto con persone che hanno idee diverse da quelle comunemente accettate da tutti per atti irragionevoli di fede o di fanatismo. 

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