di Massimo Ricciuti
E così, come ogni anno, rieccoci a fare i soliti commenti sul 25 aprile. E, come ogni volta da trent’anni a questa parte (e bene ricordare che prima del 1992 ciò non è mai accaduto!) immancabili e puntuali arrivano le polemiche su dichiarazioni di personaggi politici o su interpretazioni varie. Forse non è un caso che ciò avvenga dalla stagione più buia della Storia repubblicana. Non è un caso che ciò avvenga dopo che le Istituzioni politiche su cui si è retto il Paese sono state travolte da un “golpe” giudiziario che ha azzerato la memoria storica e i partiti politici che rappresentavano le forze culturali che più di tutti hanno davvero avuto un ruolo fondamentale nella lotta contro l’occupazione nazifascista.
Dobbiamo dire “grazie” al pool di Mani Pulite se da trent’anni quello che è stato un momento fondativo della Repubblica è diventato motivo di sterili e puerili strumentalizzazioni partitiche
Dobbiamo dire “grazie” al pool di Mani Pulite se da trent’anni quello che è stato un momento fondativo della Repubblica è diventato motivo di sterili e puerili strumentalizzazioni partitiche. Ricordiamo che la guerra non finì il 25 aprile 1945, ma tale data è un giorno simbolico scelto in quanto il 25 aprile del 1945 iniziò la ritirata dei tedeschi e dei soldati fascisti di Salò da Milano e Torino, dopo lo sfondamento della Linea Gotica da parte degli alleati anglo-americani e grazie all’azione armata dei gruppi della Resistenza. Tutti i gruppi. Quelli di ispirazione socialista e quelli “bianchi”, liberali, repubblicani, cattolici e monarchici. Insomma quelle forze che più di ogni altra cosa combattevano per la libertà e contro ogni forma di dittatura. Effettivamente non possiamo e non sappiamo dire quale fosse in realtà il progetto vero di chi agiva per conto del PCUS… ma sappiamo con certezza che Umberto Terracini, ebreo e comunista, era in buona fede quando firmò la Costituzione e quando firmò su proposta del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il 22 aprile 1946, il regio decreto di Umberto II “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”. Nel 1949 tale data è stata istituzionalizzata insieme al 2 giugno (festa della Repubblica). Da allora il Presidente della Repubblica e tutte le alte cariche dello Stato danno il solenne omaggio al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria. E ci saranno tutti, anche quest’anno, nonostante i titoli de La Repubblica (in contrasto con quanto fedelmente riportato dalle altre agenzie di stampa in merito a colloqui assolutamente informali del Presidente del Senato, che ha confermato essere presente alla cerimonia…).
E’ sconfortante davvero come ogni anno ricorrano certe polemiche. Ma forse il problema riguarda non la classe politica ma gli italiani in quanto tali. Distratti, superficiali, conformisti, opportunisti. Sì, questi siamo! Populisti e incoscienti! Ignoriamo cosa sia la Legge Delega sulla Riforma Fiscale, per esempio. Ignoriamo che il vero problema sia “la messa a terra” dei progetti per poter avere e spendere i soldi del PNRR. Ignoriamo che il sistema pensionistico è già saltato da un pezzo e ci ostiniamo a perpetuare vecchi way of life che ci fanno sembrare una macchietta di quelle vecchie famiglie aristocratiche in disgrazia che celebrano i pranzi familiari nonostante la baracca stia colando a picco come il Titanic!
Macron, nel frattempo, se ne è infischiato degli estremisti e dei populisti di destra e di sinistra e ha varato una grande riforma del sistema pensionistico salvando così il futuro di chi, per ignoranza, ha incendiato strade e piazze manifestando contro se stesso! E noi, invece, che stiamo messi peggio pure della Grecia continuiamo a fare gli schizzignosi contro la Fornero! Dopo dieci anni!!!
Di più, il 25 aprile sarà impossibile non pensare a chi oggi si sta battendo contro gli occupanti russi. Sarà impossibile non pensare a chi la Resistenza la sta facendo sul serio! Altro che polemiche a mezzo stampa!
Miserrimi che siamo!