di Giuseppe Coglianese*
Il Presidenzialismo è stato inserito nel programma elettorale del centrodestra e prevede l’elezione del Presidente della Repubblica da parte dei cittadini ogni cinque anni e si ispira al semipresidenzialismo francese.
Il presidenzialismo (o repubblica presidenziale), e’ bene ricordarlo, è una forma di governo, che appartiene alle forme di democrazia rappresentativa, in cui il potere esecutivo si concentra nella figura del Presidente che è sia il capo dello Stato sia il capo del governo. Generalmente questo è democraticamente eletto direttamente dai cittadini e forma il suo governo; essendo capo di Stato non ha bisogno di voto di fiducia parlamentare anche perché, avendo già ottenuto il voto della maggioranza dei cittadini, non ha bisogno della fiducia dei loro rappresentanti.
La legittimazione attraverso il voto conferisce al presidente una chiara superiorità rispetto ai suoi ministri, non sempre rimarcata nei sistemi parlamentari. Tra gli esempi di repubbliche presidenziali abbiamo gli Stati Uniti d’ America (con il Primo ministro) mentre la Bielorussia (senza il Primo Ministro). Nel caso specifico di semipresidenzialismo (o repubblica semipresidenziale ) si intende un sistema nel quale il Presidente della Repubblica è eletto direttamente dal popolo e, soprattutto, ha sostanziali e reali poteri propri mentre il Primo Ministro e il suo Governo sono responsabili davanti al Parlamento, in quanto espressione della maggioranza di esso a seguito delle elezioni (esempio di repubblica semipresidenziale la Francia).
Un po’ di cronostoria, utile anche questa, sul presidenzialismo in Italia: da socialista ricordo che Bettino Craxi avanzo’ tale proposta nel progetto della “Grande Riforma”, nel giugno 2018 fu depositata, poi, presso la sede della Cassazione a Roma la proposta di legge di iniziativa popolare sul presidenzialismo. A richiedere la riforma furono rappresentanti di diversi schieramenti politici, esponenti dell’imprenditoria e della società civile, riuniti nel Comitato ‘Nuova Repubblica’ e guidati dal costituzionalista e docente di Diritto costituzionale all’Università di Tor Vergata di Roma, Giovanni Guzzetta. Tra i promotori, Stefania Craxi, Roberto Giachetti, Arturo Parisi, Mario Segni, Giorgio Squinzi, Andrea Cangini, Franco Debenedetti e Arturo Diaconale. Negli ultimi anni è stata fatta una raccolta firme che ha visto in prima linea l’intero centrodestra (in primis Fratelli d’ Italia). Oggi il Nuovo PSI (nPSI), con il suo leader Stefano Caldoro, ha rilanciato l’azione politica puntando sul presidenzialismo e sul garantismo (vedi tessera di partito anno 2023/2024). Il partito Italia Viva (IV) con il suo leader Matteo Renzi ha lanciato la seguente proposta: l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri attraverso una modifica costituzionale con l’ obiettivo che alle prossime elezioni i cittadini possano scegliere IL SINDACO D’ITALIA. Condivido entrambi le proposte ovvero il Presidenzialismo e l’elezione diretta del Presidente del Consiglio (Sindaco d’ Italia) perché credo che oggi il nostro sistema parlamentare e’ in crisi. Bisogna cambiare schema, bisogna soprattutto decidere se vogliamo restare in questo modello parlamentare o passare a una Repubblica presidenziale. Questa scelta e’ troppo importante perché la facciano in pochi, c’e’ bisogno che la facciano i cittadini con un referendum di indirizzo che dia mandato ad una assemblea costituzionale per realizzare una modifica della Costituzione. Quindi referendum e poi assemblea costituzionale”.
Agli amici Stefano Caldoro (Presidente Nazionale nPSI), Stefania Craxi e Alessandro Battilocchio (parlamentari di Forza Italia) di rilanciare il dibatto e inoltre lancio un appello a tutti i compagni socialisti presenti nello scenario politico nazionale a riunirci, discutere e analizzare queste due proposte magari in occasione degli “Stati Generali del Socialismo” in programma nei prossimi mesi o anche in altre occasioni. Chiaro che dobbiamo coinvolgere la società civile e anche le altre forze politiche che sono d’ accordo oppure sono pronte a dialogare, aprire un dibattito su questi argomenti d’ altronde l’ unione fa la forza. Ricordiamoci tutti che le riforme istituzionali sono fondamentali per un paese e allora non si perda più tempo si passi dalle parole, dibattiti alle AZIONI e ai FATTI ( si ritorni a fare politica con “P” maiuscola). AVANTI ITALIA
iscritto nPSI*