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17 Novembre 2024

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Giorgetti: “Su Mef e Patto di stabilità si può trattare”

“Dopo i turbamenti di giovedì è arrivata una giornata molto positiva, in cui il Parlamento ci ha dato fiducia su un programma di finanza pubblica prudente che però non frena la crescita”. Lo dice il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in sul Sole 24 Ore. L’Istat che per i primi tre mesi dell’anno stimano “una crescita del Pil allo 0,5%, e proietta una dinamica annuale verso il +1,8%, prospetta margini di manovra per nuovi interventi in autunno contro quella che speriamo sia la coda dell’effetto inflazione sui beni energetici e sui prezzi in generale”. La speranza è che “arrivati a questo punto ci sia da gestire solo la coda di una fiammata inflattiva ora in contrazione, che però impatta su tutti i prezzi dei beni di consumo e non solo su quelli energetici”, sottolinea Giorgetti. L’economia italiana, “e quindi i saldi di finanza pubblica, sono in condizioni migliori di quel che si pensava in autunno, quando sono state fatte le ultime valutazioni. Quindi non vedo ragioni oggettive per un cambio di opinione al ribasso” da parte delle agenzie di rating. Per Giorgetti, in Ue c’è spazio di trattativa sul Patto di stabilità “perché la richiesta di un trattamento diversificato per gli investimenti ha una ragione logica inoppugnabile. Se la spesa in conto capitale per la transizione energetica e digitale crea sviluppo, come certifica per tabulas il Pnrr, e se fra gli obiettivi del Patto di stabilità e crescita c’è appunto anche la crescita, è logico che le regole fiscali europee trattino questi investimenti in modo diverso da quello che si può applicare a voci meno produttive come per esempio il pubblico impiego o le pensioni”. Sul Mes, che la Ue vorrebbe l’Italia ratificasse, il Parlamento “si è già espresso, e ci ha chiesto di tornare con una proposta complessiva che guardi anche allo sviluppo dell’Unione bancaria e ad altri aspetti fondamentali, come il rafforzamento di un sistema di garanzie europeo per la promozione degli investimenti privati che potrebbe rappresentare un altro potente strumento di sviluppo in grado anche di superare il Mes, perché avrebbe un utilizzo più ampio e svincolato dallo stigma che accompagna il fondo Salva-Stati”.

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