Esultare per il punto conquistato al Napoli è assolutamente legittimo, ci mancherebbe. La Salernitana al San Paolo ha onorato il Campionato che il Napoli, di fatto, ha già vinto. Ha ‘rovinato’ la festa degli azzurri, che immaginavano di festeggiare lo scudetto, e lo ha fatto perché il calcio serio, quello giocato, viene prima degli eventi, delle simpatie, delle opportunità.
Al Maradona (che molti hanno dissacrato per aver smontato la scaramanzia ma è ragionamento altro), i ragazzi di Sousa hanno giocato la loro partita, si sono impegnati ed hanno reso il migliore omaggio al Napoli ed alla sua cavalcata. La squadra di Spalletti si accinge a vincere un campionato vero, lo fa con largo anticipo perché ha giocato il migliore calcio.
La nota stonata non è il punto strappato all’ex stadio San Paolo (ripeto e’ un omaggio a questo campionato vero) ma la festa ‘improvvisata’ nata dopo. Un punto decisivo per la lotta salvezza ma non c’è ancora la ufficialità. Avrebbe avuto un senso il festeggiamento per la salvezza.
E ‘una ammissione di impotenza il tripudio organizzato sotto la sede di ‘casa Salernitana’ per aver rovinato la festa ad altri.
E ‘divertentissimo lo sfotto’ nel calcio, uno degli aspetti che contribuisce ad alimentare la magia, ma altra cosa è la festa per l’insuccesso altrui. Non è la narrazione di una squadra e città che vuole diventare più grande.