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17 Novembre 2024

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Calderoli: “Autonomia? Nemici nel centralismo romano”

Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli conosceva la bozza della relazione del Servizio di bilancio del Senato diffusa martedì: “Ho visto che è stata fatta circolare in rete una sintesi ad hoc di un documento che è noto ai miei uffici perché da tempo vi stanno lavorando” dice al Corriere della Sera, aggiungendo però di essere irritato per “le modalità con cui è stato pubblicato, per la rozzezza della terminologia usata e perché ho visto una lettura politica da parte di un organismo che dovrebbe essere tecnico”. Alcuni dei rilievi del dossier “sono condivisibili, altri molto meno. Ci sono affermazioni con i verbi al condizionale, altre che sono dubitative – spiega – Quella sintesi mi sembra politica, non certo tecnica”. Contro l’Autonomia differenziata “vedo avversari non tanto nel Mezzogiorno, che pure non ha ancora capito le straordinarie potenzialità dell’Autonomia, quanto nel centralismo romano che ha tutto l’interesse a non toccare nulla, a lasciare inalterato un sistema che garantisce chi trae benefici dal perpetuarsi dello status quo”. Il polverone che si è alzato, secondo il ministro “fa il gioco di chi si oppone al cambiamento. Mi fa piacere? Assolutamente no, è evidente. Io i dossier li vorrei discutere solo in Parlamento. Ci sono delle criticità? Vediamole insieme, confrontiamoci e vediamo di trovare le soluzioni che tengano conto degli equilibri”. Le riforme “sono la mia ragione di vita – sottolinea il ministro -. Mi sono buttato tanti anni fa in questa esperienza perché avevo l’ambizione di contribuire a cambiare il Paese. Per cui, o porto a casa dei risultati oppure è giusto chiedersi che senso ha continuare nell’impegno pubblico”. 

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