“Sto meglio. È stata dura, ma sono sempre stato fiducioso. Mi sono affidato all’aiuto del Cielo e alla professionalità dei medici”. Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi al Corriere della Sera, dopo pochi giorni dalle dimissioni.
“Marta ha superato sé stessa, mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali. Ho percepito – ha spiegato – anche questa volta l’amicizia e l’affetto sincero, a tratti addirittura commovente, di molte persone, anche sconosciute”. “Non ho mai smesso di lavorare – ha detto – dando indicazioni e suggerimenti sulla campagna per le amministrative”. Alla domanda su una possibile riorganizzazione del partito in vista delle Europee, l’ex premier ha risposto: “La storia di FI è quella di un continuo rinnovamento. Ma perché sia credibile dobbiamo prima di tutto rinnovare noi stessi. Continueremo a farlo, senza rottamare nessuno. FI ha una classe dirigente nazionale e locale esperta e autorevole. Ma non sono e non saranno soli, perché io continuerò a esercitare appieno le mie responsabilità di fondatore e di leader”. Con gli alleati i rapporti sono “assolutamente eccellenti. Questo non toglie, ovviamente, che FI abbia un suo ruolo specifico. Con il Pd sempre più spostato a sinistra e il tramonto del cosiddetto Terzo polo, lo spazio al centro si allarga e FI lo presidia con coerenza. Renzi dice spesso cose giuste, ma fino a quando non ne trarrà le conseguenze politiche, scegliendo la nostra metà campo, non si potrà andare al di là di occasionali convergenze in Parlamento”. Rispetto invece al futuro di FI, “vedo una funzione sempre più importante, perché solo noi siamo il centro liberale e cristiano. Sul piano dei consensi siamo stati penalizzati dagli effetti di una persecuzione giudiziaria nei miei confronti basata sul nulla e conclusa con una serie di assoluzioni, ma che ci ha gravemente danneggiato sul piano dell’immagine. Credo che gli italiani se ne stiano rendendo conto e che torneranno a darci una larga fiducia”.