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16 Novembre 2024

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Fitto sul Pnrr attacca, poi la smentita

“E’ questione di pochi giorni, poi sara’ tutto chiaro. Io non mi faccio condizionare da attacchi al limite degli insulti, che mirano a screditarci in un gioco di sponda tra Roma e Bruxelles, ne’ distrarre da un dibattito surreale come quello sull’uso dei fondi del Pnrr per il dissesto idrogeologico. Noi stiamo lavorando e porteremo in Europa fatti, non chiacchiere, per spiegare perche’ il Pnrr va smantellato e profondamente cambiato anche negli obiettivi. Altrimenti ci facciamo molto, molto male”. Queste le parole di Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, in un colloquio con la “La Stampa”. “Scusate lo so che in Italia sembra strano o provocatorio, ma serve una diagnosi reale per non sbagliare terapia. In pochi mesi abbiamo monitorato l’utilizzo dei fondi europei 2014-2020. Tre anni dopo la scadenza, su 126 miliardi ne abbiamo speso il 34 per cento. Vogliamo riproporre questo schema con i fondi del Pnrr che sono quasi il doppio (ai 220 miliardi bisogna aggiungere i 30 del fondo complementare), con meno della meta’ di tempo di spesa, regole e vincoli molto piu’ rigidi? Il calcolo e’ facile. Giugno 2026 sembra lontano, ma e’ vicinissimo. Questo e’ il problema”, spiega. Secondo il ministro e’ una “oggettiva constatazione” che “gran parte del Pnrr non e’ spendibile. C’e’ un problema di quantita’ di interventi e uno di qualita’. Non si puo’ spendere tanto per spendere. Quindi noi stiamo immaginando dei cambiamenti importanti. Cio’ comportera’ il definanziamento di una serie di interventi non strategici, su cui abbiamo acquisito la certezza di non realizzabilita’” sottolinea Fitto.

La precisazione

Sul quotidiano “La Stampa” “vengono riportate frasi e sintesi che io non ho pronunciato”. Lo chiarisce il ministro per gli Affari europei, Coesione, Sud e Pnrr Raffaele Fitto

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