Caro Presidente Vincenzo De Luca,
all’azienda ospedaliera Ruggi D’Aragona si vivono ore di grande preoccupazione. In maniera particolare per le sorti della cardiochirurgia.
Da anni, grazie al contributo di importanti luminari, il reparto considerato un’eccellenza nazionale. Tutti ricordano e conoscono lo slancio che ha consegnato il professore Giuseppe Di Benedetto. La sua squadra, con il personale medico ed infermieristico, ha assicurato successi e prestazioni di assoluta qualità, la ‘Torre cardiologica’ era diventata punto di riferimento del centro Sud. Una narrazione positiva che smontava stereotipi e luoghi comuni sul Mezzogiorno. Era diventata’ perché i fatti di queste settimane ed il clima che si respira nel nosocomio rischiano di minare il lavoro di anni.
Dopo l’addio, una sciagura, del professore Severino Iesu, con i suoi più stretti collaboratori, si registra l’abbandono del professore Francesco Caffarelli. Pochi giorni fa aveva lasciato anche il primario di neurochirurgia Giuseppe Russo. Troppi addii.
Sarebbe il caso di intervenire, nei limiti della autonomia che spetta ad ogni azienda, per capire cosa sta accadendo e cosa può fare la Regione per superare le fondate preoccupazioni circa i destini della Torre.
Caro Presidente qualcosa la dica.
Lei ha titolo per smascherare farabutti e lacchè (il sospetto è che ci siano e che conoscano bene il reparto) che stanno, presi da destini ed invide personali, alimentando un clima di tensione nella struttura ospedaliera e penalizzando l’offerta sanitaria del salernitano e della intera Regione.
Lei ha titolo per intervenire e per riconoscere gli errori di chi, consapevolmente o inconsapevolmente, sta distruggendo la ‘Torre cardiologica’.
Se tutto questo non crede esista allora lei, più di altri, ha titolo per rassicurarci. Ci dica che è tutta una montatura giornalistica e che ci saranno importanti novità per rilanciare i destini della Torre. Ci dica che è ordinaria amministrazione. Cancelli sospetti e letture maligne.
Delle due l’una…