“Prima di tutto mi faccia dire che le riforme si fanno per la comunità e non per gli interessi dei singoli né per omaggiare qualcuno. Detto questo, è una riforma piena di contraddizioni”. Lo dice, al Corriere della Sera, la deputata del Pd, Debora Serracchiani. “L’inappellabilità delle sentenze di assoluzione ha profili di incostituzionalità – prosegue -; la previsione che sulla custodia cautelare decida un collegio è irrealistica e infatti la sua entrata in vigore è prevista fra due anni e metterà in grande difficoltà i piccoli tribunali; il contraddittorio anticipato prima dell’adozione di misure cautelari appare di difficile attuazione”. Sull’abolizione del reato di abuso d’ufficio i vostri sindaci però sono per la maggior parte d’accordo. Come la mettete? “I sindaci fanno un lavoro delicato e complesso e da anni chiedono legittimamente di poterlo fare in modo più efficace nell’interesse dei cittadini e senza la “paura della firma”, che l’abolizione non risolve purtroppo – risponde Serracchiani – . Anzi, come sta emergendo in queste ore, anche da parte di illustri personalità e operatori del diritto, il rischio ora è che i pm procedano per reati ben più gravi la cui applicazione si riespanderà”.