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18 Novembre 2024

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D’Amato: “Il Pd non va, da Grillo parole eversive”

“Va prestata grande attenzione a cosa si dice. E se lo si fa in una manifestazione pubblica, sì, possono essere considerate eversive. Il passamontagna si è messo in circostanze nefaste per la Repubblica mentre per le proprie idee si combatte a viso aperto”. Così a Il Messaggero Alessio D’Amato, ex assessore alla Sanità del Lazio, candidato del centrosinistra alla presidenza della regione Lazio, in merito alle sue dimissioni dall’Assemblea nazionale del Pd.

Lascerà il Pd chiedono? “Dipenderà dall’evoluzione della discussione nei prossimi giorni – prosegue – . Sono sorpreso che nessuno mi abbia chiamato e lavorerò per far valere le tesi della sinistra riformista, che deve avere un linguaggio chiaro, farsi comprendere e contrastare sia i sovranisti che i populisti”. Quanti D’Amato esistono nel Pd? “A giudicare dalle telefonate ricevute, direi che c’è molto malcontento e malessere a cui bisognerà dare una risposta politica”, risponde. Per D’Amato, la segretaria Schlein “ha fatto un errore politico – afferma – Delle due, l’una: o c’è stata una sottovalutazione, e le è stata tesa una trappola per metterla in difficoltà. Oppure c’è stata inconsapevolezza, che è ancora peggio. In ogni caso, la cosa più grave è che a 24 ore di distanza dalle parole di Grillo non ci sia stata una presa di distanze netta”. “Lavorerò per far valere le tesi della sinistra riformista, che deve avere un linguaggio chiaro, farsi comprendere e contrastare sia i sovranisti che i populisti. Se si imbocca una deriva minoritaria, nella quale non si trattano i temi che interessano davvero gli italiani, avverto il rischio che le forze riformiste possano fare la fine dei socialisti in Francia”. 

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