Il digital mismatch aumenta. Le competenze digitali sono richieste in 6 assunzioni su 10 ma è difficile trovare il 42% delle figure professionali ricercate.
Tecnologie digitali, nuove formule organizzative aziendali e nuovi modelli di business: nel 2022 quasi il 70% delle aziende ha investito in almeno uno di questi ambiti della trasformazione digitale: quello che manca adesso è il capitale umano con la formazione necessaria.
Questo è quanto emerge dal report “Competenze digitali, 2022” del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, realizzato in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne.
Lo studio analizza le dinamiche della trasformazione digitale dei settori di industria e servizi, focalizzandosi sulla domanda di profili professionali con competenze digitali. Il volume propone anche un quadro dettagliato sull’evoluzione delle politiche europee e nazionali per la digital transformation e per lo sviluppo delle competenze digitali di cittadini e lavoratori.
Secondo l’analisi, per le competenze digitali di base si passa da una difficoltà di reperimento del 41,8%, fino ad arrivare al 44,2% quando a tali competenze è attribuito un elevato grado di importanza; mentre per le capacità matematico-informatiche il gap è più ampio e va dal 42,7% al 47,7%.
Tra le figure più ricercate dalle imprese nel 2022 ci sono:
- analisti e progettisti di software
- ingegneri elettronici e in telecomunicazioni
- ingegneri energetici e meccanici
- programmatori
- tecnici per il web e le applicazioni
Il Fondo per la Repubblica Digitale
Il Fondo , nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione del Pnrr, sostiene progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale per aumentare le competenze digitalidelle persone, sviluppare la transizione digitale del Paese e contrastare il digital divide.
Il 15 maggio 2023 sono stati pubblicati due nuovi bandi “In Progresso” e “Prospettive” dedicati rispettivamente ad accrescere le competenze digitali dei lavoratori con mansioni a forte rischio sostituibilità a causa dell’automazione e dell’innovazione tecnologica e delle persone disoccupate e inattive, per un totale di 30 milioni di euro.
Il 6 e il 9 giugno il Fondo ha organizzato due webinar per illustrare i nuovi bandi a tutti gli operatori e a le organizzazioni interessate a presentare proposte progettuali.
Fonte
Fonte Repubblica digitale