“Non trentatré pezzi di carta ma trentatré bambini, esseri umani. Ecco cosa produce l’omofobia di Stato. Questo governo e il ministro Piantedosi passano sopra i corpi e i sentimenti dei bambini e delle loro famiglie per imporre un unico modello di famiglia. Come si fa ancora a sostenere che non c’è la volontà di discriminare questi bambini?”. Lo dice, in a ‘La Stampa’, la fondatrice di +Europa, Emma Bonino, parlando dopo la decisione della procura di Padova di impugnare gli atti di nascita di figli di coppie gay. L’azione delle procure è condizionata da un clima politico? “Lei pensa di no? Non è solo un clima, ma una persecuzione contro le famiglie arcobaleno”, afferma. Quanto all’ipotesi di una sanatoria per i bambini nati all’estero con la gestazione per altri, Bonino risponde: “E per l’appunto la ‘sanatoria’ la si farebbe come, secondo la Signora Ministro Roccella? Con la stepchild adoption? Ricordo che i tempi sono talmente lunghi, i processi così complicati e i costi elevati, che, se ad esempio durante il processo decisionale uno dei due genitori richiedenti dovesse morire, il processo semplicemente si interromperebbe”. E sul rendere reato universale la gestazione per altri: “Quando proveranno a incriminare qualcuno è impossibile che non ci si rivolga alla Consulta. È una norma palesemente in contrasto con il codice penale e con gli obblighi di diritto internazionale – sottolinea -. Una volta c’erano i figli del peccato e ora i figli del reato”. “I bambini – aggiunge Bonino – non possano essere paragonati ad abusi edilizi da condonare”. (