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26 Dicembre 2024

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L’internazionalizzazione delle Pmi, in Campania ritardi ed eccellenze

Non c’è futuro senza nuovi mercati. Per esplorali servono competenze e sistemi di sicurezza

“Scenario globale e strategie di internazionalizzazione delle PMI: ruolo e strumenti della Competitive Intelligence” il titolo dell’appuntamento promosso dall’Unione Industriali di Napoli e dal Campania Digital Innovation Hub-Rete Confindustria, in collaborazione con l’OBR Campania rete Fondimpresa.

L’incontro presso la sede dell’Unione Industriali Napoli è stata l’occasione per avviare un percorso e per strutturare una strategia per le Pmi soprattutto in ottica di internazionalizzazione, si è parlato degli scenari mondiali, del contesto campano, delle strategie e delle azioni da assicurare per giocare questa partita. 

Per Mike Taurasi, Presidente OBR Campania – AT Fondimpresa: “La formazione continua delle risorse umane è acceleratore e veicolo di innovazione nelle PMI. Tramite Fondimpresa è possibile dar vita a Piani formativi e reti di imprese per sviluppare competenze che supportano innovazione e internazionalizzazione anche attraverso la competitive intelligence. Le PMI della Campania – ha detto – sono molto attente allo sviluppo delle risorse umane, dovendo colmare innanzitutto gap di competenze di base; è auspicabile che ne derivi una maggiore spinta all’internazionalizzazione”.

Sul dato campano è intervenuto Mario Vitolo, Direttore OBR Campania – AT Fondimpresa che ha sottolineato: “la formazione del personale in Campania avanza tra eccellenze e ritardi rispetto ad altre parti del Paese. Circa il 2,5% di tutta la formazione aziendale in Campania riguarda i sistemi (Innovazione) per gestire le informazioni aziendali (Intelligence); solo una minima parte comprende anche la terza “i” dell’Internazionalizzazione. La combinazione tra competenze umane, nuove tecnologie e nuovi approcci può far evolvere le aziende verso l’apertura ai mercati l’internazionali”.

Durante l’incontro Marco Carnelos, Ex diplomatico e già Consigliere di tre Presidenti del Consiglio, AD di MC Geopolicy srl, Roma, Board Member dell’ISPI, Milano, Advisory Board Member di Tanto Capital Partners, Londra, Senior Adviser del Future Group holding, Dubai, ha fotografato gli scenari internazionali. La conoscenza di questi imprescindibile per le scelte. 

“Siamo in un’era di grandi crisi e sfide politiche, economiche, commerciali, finanziarie, tecnologiche, sociali e sanitarie. Laddove ci sono delle crisi vi sono tuttavia anche delle opportunità imprenditoriali per imprimere ulteriore impulso alle politiche di internazionalizzazione e di decisione strategica delle imprese. Occorre quindi operare le scelte giuste e cogliere le opportunità avvalendosi – ha detto – anche di strumenti informativi e di analisi innovativi come la competitive intelligence nella consapevolezza che stiamo vivendo cambiamenti epocali e dove il mondo che abbiamo vissuto negli ultimi decenni sta subendo cambiamenti radicali. In un’era multipolare, volatile, incerta e complessa come quella che si profila, gli strumenti tradizionali di informazione e di analisi non sono più sufficienti, occorre un cambio di paradigma”.

“La situazione internazionale odierna e futura implica – ha invece sottolineato Antonello VitalePresidente dell’Albo Nazionale Analisti Intelligence, membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Analisti di Intelligence e Geopolitica – decisioni complesse per le Aziende che vogliono affrontare l’internazionalizzazione del loro business. La possibilità di accedere a notevoli quantità di informazioni soprattutto attraverso il WEB potrebbe spingere a soluzioni “fai da te” che potrebbero essere fuorvianti se non addirittura nocive per l’Azienda stessa. Il ricorso alla Competitive o Corporate Intelligence, grazie ad una validazione e valutazione delle fonti informative, una selezione accurata delle informazioni e una analisi rigorosa delle stesse permette di fornire ai Vertici aziendali report accurati sui rischi e opportunità che il quadro di riferimento presenta, consentendo agli stessi di assumere decisioni che possano da un lato limitare e mitigare i rischi individuati e dall’altro sfruttare al meglio le opportunità evidenziate”.

Monica Annibaldi Advisor, per l’Educational Cooperation, le Relazioni Istituzionali e la formazione imprenditoriale in Africa, Mediterraneo e Balcani presso l’Università LUISS “Guido Carli”, e Paolo Scotto di Castelbianco, Docente di analisi di intelligence – Strategos UniGe, Board member of Advisors – Water Academy di Ginevra, si sono concentrati, nel corso degli interventi, sugli strumenti da costruire e conoscere.

Per Massimo Cugusi Amministratore Unico Touché Consulting e Vice Presidente nazionale Uniexportmanager: “la sfida più grande è quella di portare la cultura della competitive intelligence nel mondo delle Pmi, per consentire loro di affrontare proattivamente le sfide dei mercati internazionali”. 

Giuseppe Mocerino, Componente CdA Campania Digital Innovation Hub e Presidente Netgroup si è concentrato, invece sul tema sicurezza che incide nei processi di internazionalizzazione. “I danni generati dal cybercrime erodono oltre il 4% del Pil mondiale. Il giro di affari del cyber crime ha superato quello del narcotraffico. Bisogna riconsiderare – ha sottolineato – la figura dell’hacker, non è il timido ragazzino in tuta con cappuccio, è un vero e proprio mercenario digitale”.

“Questi nuovi “mercenari digitali” hanno iniziato a fare un uso sempre più massiccio e frequente di tool automatizzati che sfruttano l’AI per portare i cyber attacchi a una velocità che prima era impensabile e che sarebbe impossibile per un essere umano. Alcuni studi affermano che algoritmi di ultima generazione siano in grado di analizzare le interazioni social ottenendo una profonda conoscenza degli utenti.

Di quanti like ha necessità l’algoritmo per conoscerci meglio di noi stessi? Dovremo prima o poi interrogarci e fare delle valutazioni” ha concluso. 

I lavori introdotti da Pasquale Lampugnale, Presidente Piccola Industria Confindustria Campania che ha consegnato numeri incoraggianti del sistema campano, da Gabriele Fasano, Vice Presidente Unione Industriali Napoli che ha sottolineato l’impegno dell’imprenditoria napoletana in questa direzione e daEdoardo Imperiale, CEO del Digital Innovation Hub Rete Confindustria Scarl  e  Coordinatore Edih P.R.I.D.E. che ha sottolineato l’importanza del progetto, con i suoi servizi, affinché le imprese possano esplorare queste opportunità: “Edih Pride, anche in tema di internazionalizzazione, darà il suo contributo alle imprese. Senza gli strumenti digitali, senza i servizi necessari e la formazione diventa complicato ogni percorso. Noi ci saremo”. 

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