L’ex ministro per la Funzione pubblica Franco Bassanini, ha sbattuto la porta, è infatti tra i quattro dimissionari della Commissione istituita dal ministro Calderoli per determinare i livelli essenziali delle prestazioni in vista dell’autonomia differenziata.
“Finché non si saranno determinati tutti i Lep necessari per garantire tutti i diritti di cittadinanza a tutti i cittadini – rilancia Messaggero – noi non sappiamo quali risorse possiamo correttamente dare alle Regioni che chiedono delle funzioni e dei compiti in più, senza danneggiare i diritti dei cittadini delle altre Regioni”. “Questo lavoro di determinazione dei Lep non può essere fatto una materia alla volta”. “Vanno dunque determinati tutti i Lep, messi in fila, calcolato il loro costo, e poi capire se ce li possiamo permettere”, spiega Bassanini. “È un lavoro che deve fare il Parlamento – precisa -, come prescrive la Costituzione, e che richiede sicuramente qualche anno. Per questo occorre prendere una pausa”. “Abbiamo constatato – rivela l’ex ministro – che anche nel Governo e nella maggioranza non mancano persone che condividono le stesse preoccupazioni”. “Finché non sono stati determinati tutti i Lep e non sono stati ridefiniti, in relazione ai loro costi standard, gli strumenti e i modi per assicurare a tutte le Regioni una effettiva autonomia tributaria che consenta loro di finanziare integralmente i Lep medesimi – scrivono in una lettera a La Stampa i dimissionari Giuliano Amato, Alessandro Pajno, Franco Bassanini e Franco Gallo -, la effettiva portata di quei principi resta indeterminata e indeterminabile”. “Continueremo a sperare che nel corso dei prossimi mesi – proseguono gli esperti – maturi un ripensamento tale da riportare il percorso di attuazione dell’autonomia regionale differenziata nei binari definiti dalla Costituzione”